LETTERA AL KREMLINO

Un ex-ufficiale della marina statunitense, Charles Evans Rawne, entra a far parte di un'organizzazione spionistica che lavora su commissione - la Fondazione Tillinger - alla quale è stato affidato il compito di recuperare una lettera spedita dagli americani al Kremlino, che potrebbe, se cadesse in mano ai cinesi, provocare gravi complicazioni internazionali. Fanno parte della missione un maturo agente, un avventuriero che traffica con la droga e sfrutta la prostituzione, una ragazza abilissima ma alla sua prima esperienza all'estero, e, infine, Ward, uno dei capi della Tillinger. Trasferitosi a Mosca, il gruppo si installa nell'appartamento di un agente sovietico di stanza e a New York, Potkin, che la fondazione ha ricattato sequestrandogli, con la minaccia di uccidere, la moglie e le figlie. Potkin, però rivela la verità al potente e spietato colonnello Kosnov capo del III° Dipartimento del controspionaggio sovietico - il quale elimina due delle spie e cattura la ragazza. Si salvano Charles, che è diventato nel frattempo amante della moglie di Kosnov, e Ward, che aveva abbandonato per qualche giorno Mosca. Quando l'ex-ufficiale, però, sta per cadere egualmente nelle mani di Kosnov, Ward interviene e lo salva, uccidendo il colonnello sovietico. Quindi entrato in contatto con un superiore di Kosnov, ottiene, con la minaccia di uccidere i congiunti di Potkin, sia la liberazione della ragazza, che l'immunità di Charles. Al momento di abbandonare la Russia, però, (la missione è sfumata, poiché la temuta lettera è finita sicuramente a Pechino) Charles scopre che anche Ward è un agente sovietico. E questi, trattenendo a Mosca la ragazza, lo ricatta, imponendogli di uccidere, una volta tornato a New York, i familiari di Potkin.