L'esorcista III

The Exorcist III

USA 1990
A Georgetown, il Padre gesuita Karras, nell'esorcizzare una ragazza posseduta, era precipitato giù per le scale di casa della indemoniata, poichè il Maligno si era impadronito di lui. Dopo 15 anni da questo avvenimento il poliziotto Kinderman, che era stato suo grande amico, è assai perplesso perchè in città si susseguono delitti atroci, perpetrati da un'unica mente criminale e, forse, legati da un possibile filo "religioso", a meno che non si riconosca in essi il medesimo stampo tipico di Gemini, un Killer condannato alla sedia elettrica 15 anni prima. Un sacerdote di sua conoscenza viene ucciso in ospedale, un altro assassinato nel confessionale mentre sta ascoltando una strana vecchietta; un ragazzo negro ed una infermiera vengono seviziati. L'ipotesi che grado a grado prende consistenza e quella che il killer, a suo tempo fulminato sulla sedia elettrica, si reincarni di volta in volta negli infelici catatonici di una clinica psichiatrica e ciò grazie ad un folle che colà vive incatenato in una cella. Mescolando trasmissione del pensiero, possessioni e ordini di uccidere, Kinderman porta a conclusione il caso, rischiando lui la pazzia recitando un sacrilego "credo" tutto a credito e a gloria del genio del Male, ma salvandosi all'ultimo minuto sparando alla tempia dell'uomo in catene. Dopo questi avvenimenti lo spirito di Padre Karras trova finalmente pace.
SCHEDA FILM

Regia: William Peter Blatty

Attori: George C. Scott - Kinderman, Ed Flanders - Padre Dyer, Brad Dourif - Gemini Killer, Jason Miller - Il Paziente X, Nicol Williamson - Padre Morning, Scott Wilson - Il Dottor Temple, Nancy Fish - Infermiera Allerton, George Di Cenzo - Stedman, Don Gordon - Ryan, Lee Richardson - Preside Universita', Grand L. Bush - Sergente Atkins, Viveca Lindfors - Infermiera X, Zohra Lampert - Mary Kinderman, Tracy Thorne - Infermiera Keating, Barbara Baxley - Shirley, Edward Lynch - Paziente A, Ken Lerner - Dottor Freedman, Mary Jackson - Signora Clelia, Walt MacPherson - Sergente Di Polizia, Debra Port - Cameriera, James Burgess - Thomas Kintry, Jan Neuberger - Alice, Sherrie Wills - Julie Kinderman, Samuel L. Jakcson - Cieco, Bobby Deren - Infermiera Bierce, Peggy Alston - Signora Kintry, Tyra Ferrell - Infermiera Blaine, David Dwyer - 2 Uff. Di Polizia, Padre John Durkin S.J. - Anziano Gesuita, Alexander Zuckerman - Ragazzo Al Korner, Lois Foraker - Infermiera Merrin, Clifford David - Dottor Bruno, Kevin Corrigan - Chierichetto, Harry Carey Jr. - Padre Kanavan, Alexis Chieffet - Inserviente Al Banco

Soggetto: William Peter Blatty

Sceneggiatura: William Peter Blatty

Fotografia: Gerry Fisher

Musiche: Barry De Vorzon

Montaggio: Todd Ramsay, Peter Lee-Thompson, Thom Noble - non accreditato

Scenografia: Leslie Dilley, Henry Shaffer

Effetti: Dream Quest Images, Randy E. Moore

Aiuto regia: Norman Reynolds

Altri titoli:

The Exorcist III: Legion

Exorcist 3

William Peter Blatty's The Exorcist III

Durata: 105

Colore: C

Genere: HORROR

Specifiche tecniche: 35 MM, 1: 1,85

Tratto da: romanzo "Legion" di William Peter Blatty

Produzione: MORGAN CREEK FILM PERTNERS CARTER DE HAVEN

Distribuzione: TWENTIETH CENTURY FOX RETEITALIA - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

CRITICA
La commistione, a tratti, con atmosfere del poliziesco, mentre non fa cadere la tensione, alleggerisce le cupe atmosfere soprannaturali. (Giovanni Grazzini, Il Messaggero)

Non contento di essere diventato ricchissimo con il romanzo che diede inizio alla serie, William Peter Blatty ha voluto prendersi personalmente cura di lui sottraendolo alle attenzioni di altro regista. Chi troppo fa poco stringe: il film scritto e diretto dallo scrittore è una storia ingarbugliata entro cui si perde il pur paziente spettatore. (Mirella Poggialini, L'Avvenire)

Nel terzo episodio siamo alla farsa involontaria. (Silvio Danese, Il Giorno)

Tra un effetto speciale e l'altro, lo spettatore fa fatica a ritrovare il bandolo dell'intricata matassa. (Giovanna Grassi, Il Corriere della sera)

La confessione dello psicopatico si trasforma in un lungo, noioso monologo del pur bravissimo Brad Dourif, un saggio di virtuosismo teatrale, ma cinematograficamente poco funzionale. (Alberto Castellano, Il Mattino)