L'esorcismo di Hannah Grace

The Possession of Hannah Grace

USA 2018
Uno scioccante esorcismo toglie la vita a una giovane donna. Diversi mesi più tardi Megan Reed è di turno in obitorio quando, a tarda notte, le viene affidato un cadavere sfigurato. Bloccata da sola nei corridoi del seminterrato, Megan ha visioni terrificanti e inizia a sospettare che il corpo possa essere posseduto da una spietata forza demoniaca.
SCHEDA FILM

Regia: Diederik Van Rooijenco

Attori: Shay Mitchell - Megan Reed, Grey Damon - Andrew Kurtz, Kirby Johnson - Hannah Grace / Cadavere, Nick Thune - Randy, Louis Herthum - Signore / Killer / Grainger, Stana Katic - Lisa Roberts, Maximillian McNamara - Dave, Jacob Ming-Trent - Ernie Gainor

Soggetto: Brian Sieve

Sceneggiatura: Brian Sieve

Fotografia: Lennert Hillege

Musiche: John Frizzell

Montaggio: Stanley Kolk, Jake York

Scenografia: Paula Loos

Arredamento: Kim Leoleis

Costumi: Deborah Newhall

Effetti: Fred Pienkos, Culley Bunker

Suono: Michael Babcock - mixer, Marc Fishman - mixer, Kevin S. Parker - mixer, Bruce Tanis

Durata: 86

Colore: C

Genere: THRILLER HORROR

Specifiche tecniche: (1:2.35)

Produzione: TODD GARNER, SEAN ROBINS PER BROKEN ROAD PRODUCTIONS

Distribuzione: WARNER BROS ITALIA (2019)

Data uscita: 2019-01-31

TRAILER
NOTE
"Hannah Grace muore durante un esorcismo. O così sembra, perché, appena arriva all'obitorio, il suo corpo inizia a sterminare gli inservienti. Ne sa qualcosa Megan che, al primo giorno di lavoro, chiusa nel seminterrato, deve fronteggiare la minaccia. La premessa era molto buona, ma lo svolgimento è da matita rossa. Un horror che non inquieta mai, tra cliché e bizzarre scelte di sceneggiatura. Perfetta l'ambientazione, per un film che è un vero mortorio". (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 31 gennaio 2019)

"(...) Ogni anno ci toccano almeno un paio di film di possessione; e ciò almeno dai tempi dell'Esorcista. Quello del regista di origine olandese Diederik Van Rooijen non marcherà una data nel filone. Pieno all'inverosimile di cliché nei personaggi e nelle situazioni, il film moltiplica gli jump-scare in modo meccanico: così da, più che spaventare, annoiare. E non sa neppure sfruttare a dovere il luogo chiuso della morgue che, tre anni fa, Autopsy aveva reso così terrificante". (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 31 gennaio 2019)

"Si sa, e se non lo sapessimo ce lo spiega il film: quando un esorcismo non va a buon fine, lo spirito diabolico trova nuovo alloggio; o, detto altrimenti, la morte può essere un inizio. (...) Più che al filone «esorcista», l'horror dell' olandese Diederik Van Roonijen appartiene al filone «zombie»: in ogni caso, a fronte di una trama costruita sugli stereotipi, il film è impaginato con una certa glaciale eleganza: la plumbea scenografia di Paula Loose inquieta di per sé ben prima che si palesi il problema dei morti viventi; e il tessuto della colonna sonora è imbastito efficacemente su un' alternanza di stridori da paura e silenzi densi di suspense". (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 31 gennaio 2019)