L'educazione di Giulio

ITALIA 2001
Torino, 1931. Ogni pomeriggio l'adolescente Giulio copia su un registro le cartelle cliniche delle pazienti del Regio Manicomio Femminile della città. E' questo l'incarico che gli è stato riservato da suo padre Ettore, economo capo di tutti i manicomi della provincia. Il sogno del genitore, infatti, è quello di vedere il figlio intraprendere la sua stessa attività. Un giorno, però, in manicomio viene ricoverata Margherita, una giovane di circa venti anni. Per Giulio, alle prese con i primi turbamenti dell'adolescenza, è un incontro destinato a cambiergli la vita.
SCHEDA FILM

Regia: Claudio Bondì

Attori: Alessandro Pelizzon - Giulio, Roberto Accornero - Ettore, Giorgia Porchetti - Bianca, Francesca Vettori - Luisa Levi, Tatiana Lepore - Margherita, Paola Roman - Emma, Piero Ferrero - Smemorato, Bruno Gambarotta - Il nonno, Roberto Zibetti - Sturano

Soggetto: Claudio Bondì - romanzo, Alessandro Ricci

Sceneggiatura: Claudio Bondì

Fotografia: Roberto Meddi

Musiche: Lamberto Macchi

Montaggio: Nicola Barnaba

Scenografia: Simona Garrotta, Osvaldo Desideri - supervisione

Costumi: Francesca Arcangeli

Durata: 90

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35MM (1:85)

Tratto da: liberamente ispirato al alibro "Torino, Via Giulio 22" di Claudio Bondì

Produzione: ALESSANDRO VERDECCHI PER VERADIA FILM SRL

Distribuzione: ORANGO FILM

Data uscita: 2001-05-04

NOTE
- IL FILM E' LIBERAMENTE ISPIRATO ALL'ADOLESCENZA TORINESE DI GIULIO CARLO ARGAN E CONTIENE UNA SEQUENZA PIUTTOSTO RARA NEL CINEMA ITALIANO: UN SEDER DI PESACH INTERPRETATO DA UNA FAMIGLIA EBREA DI ORIGINE SEFARDITA, I BEDARIDA.
CRITICA
"'L'educazione di Giulio' di Claudio Bondì ha il merito di raccontarci, attraverso la presa di coscienza etica e anticonformista del futuro storico dell'arte, la Torino degli anni Trenta, con raffinato minimalismo e senza folgore. Il liceo Cavour, il primo amore, i 'malati' e i 'borghesi', Bobbio e Mila, i Levi e gli Einaudi. Qualche esitazione attoriale e rigidità registica, ma ottimo esprit intellettuale". (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 11 maggio 2001).

" 'L'educazione di Giulio', è un film che si situa 'prima'. Prima della guerra, prima dell'amore per l'arte, prima dell'avvento del marxismo, prima del momento in cui l'immagine diventa fondamentale. Racconta un retroterra, il periodo nel quale niente è certo o definito. Un momento di passaggio in cui tutto è movimento. Quel momento in cui l'educazione è culturale, ma è anche educazione del corpo, con le prime pulsioni, i primi baci, e con l'apertura dell'universo delle tentazioni sessuali". (Antonio Pezzuto, 'CinemaZip', 9 maggio 2001)