Camillo, un barbiere di un piccolo paese del sud, soffre di una malattia psicosomatica: ha gli arti inferiori paralizzati, senza che qualche lesione organica giustifichi simile infermità; poichè questa è incominciata quando Camillo e Vittoria hanno rotto il loro fidanzamento, il medico curante di lui è convinto che l'amore finito ne sia la causa e che nel suo inconscio il giovanotto finga di essere malato per attirare l'attenzione degli altri. Siamo negli anni '20 e il caso è nuovo e molto interessante. Tutto il paese se ne occupa, ma soprattutto ne è assorbito completamente Leone, il fratellastro di Camillo, che lo ha sempre curato amorosamente in casa, trovando finalmente uno scopo alla sua vita di fallito, con un carattere molto infantile. Leone non desidera, in fondo, che il fratello guarisca. Questi è andato in pellegrinaggio a Lourdes, inutilmente, e in treno ha conosciuto Orlando, un giovanotto paralizzato realmente, che è diventato il suo migliore amico. I due sono diversissimi fra loro: Orlando scrive poesie, è timido e gentile, mentre Camillo è bugiardo, esuberante e chiacchierone, e inventa specialità per curare le malattie più disparate, dalla calvizie ai dolori reumatici. Vittoria è ora fidanzata con un giovanotto elegante, del quale la sua ricca famiglia è entusiasta, ma lo lascia perchè, anche senza confessarselo, è ancora innamorata di Camillo. Appena questi sa che la ragazza ha piantato il nuovo fidanzato, riprende a camminare perfettamente. Intanto Orlando ha conosciuto Vittoria e anch'egli si è innamorato di lei, mentre la fanciulla ha per lui solo molta amicizia. Camillo un giorno fa un commento scherzoso sul Duce, che un'amica di Vittoria va a riferire alla polizia: creduto un pericoloso sovversivo, il giovanotto viene prima picchiato dai fascisti, e poi imprigionato. Credendo che Vittoria e Orlando si amino e vivano insieme a Parigi, gli si paralizzano di nuovo le gambe. Quando Orlando, che è diventato un importante gerarca fascista, gli fa condonare l'ultima parte della pena, Camillo, dopo una lite con Leone, che cerca di trattenerlo con ogni mezzo, parte per Parigi, dove riesce a ritrovare Vittoria. L'amore è la guarigione.
SCHEDA FILM
Regia: Massimo Troisi
Attori: Massimo Troisi - Camillo, Jo Champa - Vittoria, Massimo Bonetti - Orlando, Marco Messeri - Leone, Enzo Cannavale - Il padre di Camillo, Clelia Rondinella - La sorella di Camillo, Carola Stagnaro, Anna Orso
Soggetto: Massimo Troisi, Anna Pavignano
Sceneggiatura: Anna Pavignano, Massimo Troisi
Fotografia: Camillo Bazzoni
Musiche: Pino Daniele
Montaggio: Nino Baragli
Scenografia: Francesco Frigeri
Arredamento: Maurizio Pacchi
Costumi: Cristiana Lafayette
Durata: 117
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Produzione: MAURO BERARDI PER ESTERNO MEDITERRANEO FILM, RAI, CON LA COLLABORAZIONE DI MARIO E VITTORIO CECCHI GORI PER CECCHI GORI GROUP, TIGER CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: COLUMBIA PICTURES ITALIA (1987) - VIVIVIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO
CRITICA
"A raccontarlo sembra un film vivace e movimentato. Invece, in virtù della regia inadeguata di Troisi, è quanto di più statico si possa immaginare, con solo qualche battuta azzeccata." (Magazine tv).
"Non è di tutti i giorni un film che suoni su questi tasti, men che mai nei termini del comico e della commedia. (...) Più che allungare il brodo, come hanno ritenuto certi recensori, Troisi ha impresso al film il ritmo che si addice a un protagonista che sprofonda nelle spirali delle sue meditazioni, tira i pensieri con le pinze e sguazza nei sofismi, con una tipica propensione meridionale. (...) Essendo scontata l'ammirazione per Troisi attore, è opportuno un ringraziamento a Marco Messeri, che è Leone, il fratello servizievole, possessivo, egoista e mostruoso sotto le mentite spoglie del buon samaritano". (Mino Argentieri, "Rinascita", 30 gennaio 1988)