L'esistenza da single omosessuale di Armand Lacourtade, 43enne rappresentante di materiali agricoli, viene completamente sconvolta dall'incontro con Curly, un'adolescente che una notte salva dalle molestie di quattro balordi. Stufo dei rapporti omosessuali vissuti in clandestinità, Armand, insospettatamente, perderà la testa per la ragazza. I due vivranno una storia d'amore proibita che gli attirerà non solo le ire del padre della ragazza ma anche l'attenzione da parte delle forze dell'ordine...
SCHEDA FILM
Regia: Alain Guiraudie
Attori: Ludovic Berthillot - Armand Lacourtade, Hafsia Herzi - Curly, Pierre Laur - Robert Rapaille, Luc Palun - Durandot, Pascal Aubert - Paul, François Clavier - Commissario, Bruno Valayer - Jean-Jacques, Jean Toscan - Jean, Mauricette Gourdon - Signora Rapaille, Jeanine Canezin - Marinette, Melha Bossard - Signora Durandot, Thomas Santucci - L'aiutante del commissario, Georges Vaur - Il garagista, Fabrice Poulain - Poliziotto, Frédéric Felder - Poliziotto
Sceneggiatura: Alain Guiraudie, Laurent Lunetta, Frédérique Moreau - collaborazione
Fotografia: Sabine Lancelin
Musiche: Xavier Boussiron
Montaggio: Benedicte Brunet, Yann Dedet
Scenografia: Didier Pons
Costumi: Roy Genty
Suono: Xavier Griette
Altri titoli:
Il re della fuga
The King of Escape
Durata: 97
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35)
Produzione: SYLVIE PIALAT, GLADYS GLOVER PER LES FILMS DU WORSO, ARTE, COFINOVA 4
NOTE
- PRESENTATO ALLA 41MA "QUINZAINE DES RÉALISATEURS" (CANNES, 2009).
- IN CONCORSO AL 27. FESTIVAL DI TORINO (2009).
CRITICA
"'Le Roi de l'évasion', segna un passaggio nuovo, scegliendo una comicità ruvida di battute e doppi sensi, senza che per questo Guiraudie rinunci al gusto eretico delle sue immagini. Il «Re dell'evasione» del titolo è un quarantenne molto sovrappeso, con charme irresistibile a donne e uomini che usa la seduzione pure per il mestiere, venditore di trattori, suscitando la gelosia acidula del concorrente. Armand (Ludovic Berthillot) vive la crisi dell'età, gay, una relazione poco coinvolgente, sente la voglia di famiglia tipica dei quarant'anni. Sulla strada di Armand arriva Curly, figlia del suo rivale trattorista, insistente e appiccicosa (è Hafsia Herzi, la protagonista di Cous Cous), che renderebbe misogino anche il più tenero dei maschi. Armand invece è lusingato, i due si vedono nel bosco, fanno sesso, lui viene arrestato (la ragazza è minorenne), lei chiusa. Fino a nuova fuga, via nella foresta, come in un film comico-sexy di di serie B, scopano, scappano, scopano, scappano col padre di lei carabina in mano che gli corre dietro. Il rifugio, finalmente, è una casa vuota, ma l'uomo nel tran tran matrimoniale subito instaurato, scappa di nuovo e stavolta solo. Cercando conforto tra gli amici gay, poliziotto incluso, tutti e quattro sotto al lenzuolo a godersi gli effetti del funghetto magico (sessualmente). Guiraudie è un anarchico spudorato che trasforma la campagna dell'Aveyorn in un frammento del mondo contemporaneo e del suo campionario di moralismi e menzogne teocon del modello familiare vincente nonostante tutto. Lanciando anche una provocazione a quella parte di gay sedotti dal matrimonio (non i Dico ma le «vere» nozze) con tutto ciò che comporta, a cominciare da una «normalità»che per forza deve coincidere con la tradizione secolare - se tutti fanno così, si sposano e mettono al mondo figli, perché non io si chiede Armand. 'Le Roi de l'évasion' è un film fisico, senza patinature, come un Fassbinder western-rurale, e ci dice che il mondo oggi si può raccontare con antagonismo solo inventandolo daccapo." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 21 maggio 2009)
"Bisogna che gli cambino il titolo. Sennò uno entra per vedere un tipo alla Mesrine che evade da tutte le carceri del mondo. E rimane intrappolato in un grottesco angolo della provincia francese con gay molto ben integrati nella comunità." (Maria Rosa Mancuso, 'Il Foglio', 22 maggio 2009)