Bliffield e Tom Jones crescono insieme nella casa del Conte Alwart ma con atteggiamenti e posizioni assolutamente diverse. Il primo, erede legittimo, è un ragazzo studioso e preciso. Il secondo, figlio di una prostituta, è vilipeso dai maestri ma si rifà con un brillante successo con le donne. L'ostilità fra i due esplode violenta quando viene combinato, per ordine superiore, il matrimonio tra Bliffield e Sofia Western. Tom è sinceramente innamorato di questa ragazza mentre il suo rivale pensa solo all'eventuale grossa eredità, che verrebbe ad acquistare. Jones viene accusato di aver rubato un gioiello a Sofia. Per questo finisce in prigione. Evade poi con l'aiuto di Black Bess, la banditessa di Londra, e precede Bliffield nella chiesa, dove sposa la sua bella. Jenny Jones, la prostituta del villaggio, svela poi a tutti che i due contendenti sono fratelli e che lei era stata pagata per far credere che Tom fosse suo figlio.
SCHEDA FILM
Regia: Cliff Owen
Attori: Nicky Henson - Tom Jones, Trevor Howard - Squire Western, Terry-Thomas - Mr. Square, Arthur Lowe - Dr. Thwackum, Georgia Brown - Jenny Jones, Joan Collins - Black Bess, William Mervyn - Alworthy, Murray Melvin - Blifil, Madeline Smith - Sophia, Geraldine McEwan - Lady Bellaston, Jeremy Lloyd - Lord Fellamar, Janie Greenspun - Daisy, Maxine Casson - Prudence, Joan Cooper - Nellie, Isabel Dean - Bridget
Soggetto: Henry Fielding, Don MacPherson
Sceneggiatura: Jeremy Lloyd
Fotografia: Douglas Slocombe
Musiche: Ron Grainer
Montaggio: Bill Blunden
Scenografia: Jack Shampan
Costumi: Beatrice Dawson
Durata: 100
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNICOLOR
Tratto da: ROMANZO 'TOM JONES' DI HENRY FIELDING; MUSICAL 'TOM JONES' DI DON MACPHERSON.
Produzione: ROBERT SADOFF PRODUCTIONS, UNIVERSAL PICTURES
Distribuzione: CIC
CRITICA
"Film tratto dalla commedia musicale 'Tom Jones'. Celebra le avventure boccaccesche di un ragazzotto, un po' vittima e un po' protagonista. Sullo sfondo si muovono alcuni nobili inglesi, contesi tra l'affermazione della loro virilità a spese delle mogli altrui (e, soprattutto, delle loro dipendenti) e l'imbarazzo di ricostruire poi un albero genealogico presentabile. Il tono di comicità e, talvolta, di umorismo attenua alquanto il clima di spensierato libertinaggio che rimane comunque il tema dominante di questo lavoro." (Segnalazioni Cinematografiche, 81, 1976)