1974, in una tenuta situata poco fuori dalla città di Londra. Il professor Coupland, un insegnante di Oxford, insieme ad alcuni studenti decide di effettuare un insolito esperimento su Jane Harper, una ragazza profondamente disturbata che sembra aver canalizzato tutta la sua rabbia inespressa e la sua disperazione in un'entità: Evey. Il tutto verrà filmato da Bryan McNeil, impiegato nel dipartimento audiovisivo dell'università. Ben presto i ricercatori cominceranno a chiedersi se Evey è davvero solo il frutto della mente confusa di Jane, o è qualcosa di molto più pericoloso e potente. Finiranno così per risvegliare forze oscure più terrificanti di quanto avrebbero mai potuto immaginare...
SCHEDA FILM
Regia: John Pogue
Attori: Jared Harris - Professor Joseph Coupland, Olivia Cooke - Jane Harper, Rory Fleck-Byrne - Harry Abrams, Erin Richards - Krissi Dalton, Sam Claflin - Brian McNeil, Laurie Calvert - Phillip, Aldo Maland - David Q ragazzino, Max Pirkis - David Q, Tracy Ray - Madre di David Q, Richard Cunningham - Provost
Soggetto: Tom de Ville
Sceneggiatura: John Pogue, Craig Rosenberg, Oren Moverman
Fotografia: Mátyás Erdély
Musiche: Lucas Vidal
Montaggio: Glenn Garland
Scenografia: Matt Gant
Arredamento: Anita Gupta
Costumi: Camille Benda
Effetti: Scott McIntyre, Thomas Tannenberger, Dennis Thorlaksen, Jamison Scott Goei, Gavin J. Whelan, Rez-Illusion, Gradient Effects, Traveling Picture Show Company
Durata: 98
Colore: C
Genere: HORROR
Produzione: HAMMER FILM PRODUCTIONS, TRAVELING PICTURE SHOW COMPANY (TPSC), EXCLUSIVE MEDIA GROUP
Distribuzione: KEY FILMS
Data uscita: 2014-07-02
TRAILER
CRITICA
"Quando il cinema horror riuscirà a fare a meno delle indemoniate e del 'found footage', che lo infestano da decenni, sarà un bel giorno. Per il momento becchiamoci questa ennesima variazione sul repertorio 'ispirato a fatti realmente accaduti', pieno di clamore e furia e che non significa nulla. (...) Prodotto dai redivivi studi Hammer, gloria del genere anni 60, il film sfrutta ogni espediente intimidatorio: tavolini basculanti, porte che cigolano, battiti cardiaci, rumori spettrali. Lo spavento primario dello spettatore è sollecitato soprattutto a livello auditivo, alzando il livello dei decibel fino a picchi assordanti che producono fiacche 'emozioni' a comando." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 3 luglio 2014)
"Piacerà agli amanti dell'horror (è uno dei buoni appuntamenti d'estate) nonostante le cattive premesse. Cattive certamente. II sottogenere «casa dalle oscure presenze» è il più inflazionato (e non da oggi) nel cinema e la letteratura del terrore. E mai una volta che la storia alla fine dia ragione al prof scettico e razionalista. Secondo argomento di preoccupazione, parte del film è girato in soggettiva, la storia è ripresa dalla telecamera manovrata goffamente dal giovanissimo filmaker. Un espediente drammatico che ha funzionato con i primi film del ciclo 'Paranormal Activity' ma che ormai ha decisamente rotto. Ma il regista John Pogue (segnatevi il nome è l'uomo di punta della rinata casa Hammer) ha saputo rivoltare le carte in tavola. La seconda parte del film è equamente divisa tra le sequenze colla camera a mano e quelle normali da qualunque storia dell'orrore. Paradossalmente, quelle normali sono più credibili delle sequenze in soggettiva (che credibilità può avere una versione girata da un maldestro superottista, per di più spaventato a morte?). Pogue poi si rivela narratore di razza. Il film non lo fa iniziare «alto», tiene la maggior parte delle trovate che fan saltare sulla sedia nell'ultima mezz'ora. I precedenti sessanta minuti li impiega ad accompagnare passo dopo passo la discesa agli inferi del prof (al sessantesimo minuto i piedi è riuscito ancora a tenerli in terra)." (Giorgio Carbone, 'Libero, 3 luglio 2014)
"La storia del cinema è piena di film dove non succede niente, basta citare il Maestro Antonioni. Ma se la deplorevole moda si allarga agli horror, stiamo freschi. Nel 1974 un professorone di Oxford, con l'aiuto di tre studenti, vuol capire cosa si agita nella mente disturbata di tale giovane Jane Harper. Chi urla di più, lei o lo spettatore che pretende il giusto rimborso?" (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 3 luglio 2014)
"Interessante l'atmosfera, bravi gli attori ma troppo insistita la regia su spaventi superficiali, e fin troppo veloci, da dispensare allo spettatore praticamente ogni dieci secondi. Discreto horror da parte della rediviva Hammer, casa di produzione inglese che realizzò nel 1958 il primo 'Dracula' con canini sporgenti grondanti sangue. Qui l'orrore è meno truculento e leggermente più prevedibile." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 17 luglio 2014)