Le mura di Malapaga

Au-delà des grilles

FRANCIA 1949
Pierre, ricercato dalla polizia per aver ucciso la sua giovane amante, fugge dalla Francia e si imbarca clandestinamente su una nave mercantile. Sbarcato a Genova, incontra Maria, una cameriera scontenta della sua vita coniugale. Tra i due nasce l'amore, ma quando il marito della donna scopre la verità, denuncia Pierre alla polizia che lo arresta.
SCHEDA FILM

Regia: René Clément

Attori: Jean Gabin - Pierre Arrignon, Isa Miranda - Marta Manfredini, Vera Talchi - Cecchina Manfredini, Andrea Checchi - Giuseppe Manfredini, marito di Marta, Robert Dalban - Bosco, il marinaio, Ave Ninchi - Maria, Checco Rissone - Falsario, Renato Malavasi - Dentista, Carlo Tamberlani - Commissario di Polizia, Vittorio Duse - Agente di Polizia, Agnese Dubbini - Moglie del padrone dell'osteria, Claudio Ermelli - Sacerdote, Fulvia Fulvi - Laura, Ermanno Randi - Agente di Polizia, Michele Riccardini - Padrone dell'osteria, Dina Romano - Fioraia, Alessandro Fersen, Gino Passarelli, Marinetta Campello, Franco Pesce, Pietro Tordi, Giulio Tomassini, Giuseppe Garello, Franca Lumachi

Soggetto: Jean Aurenche, Pierre Bost

Sceneggiatura: Jean Aurenche, Pierre Bost, Suso Cecchi d'Amico - collaborazione, Alfredo Guarini - collaborazione, Cesare Zavattini - collaborazione

Fotografia: Louis Page

Musiche: Roman Vlad

Montaggio: Mario Serandrei

Scenografia: Piero Filippone

Arredamento: Luigi Gervasi

Altri titoli:

Demasiado tarde

Beyond the Gates

The Walls of Malapaga

Trois jours d'amour

Die Mauern von Malapaga

Les Murs de Malapaga

Durata: 104

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.37)

Produzione: ALFREDO GUARINI PER ITALIA PRODUZIONE FILM (ROMA), FRANCINEX (PARIGI)

Distribuzione: MGM

NOTE
- PREMIO PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE FEMMINILE A ISA MIRANDA E PER LA MIGLIOR REGIA A RENE' CLEMENT AL FESTIVAL DI CANNES 1949.

- OSCAR ONORARIO 1950 COME MIGLIOR FILM STRANIERO (LA CATEGORIA DI MIGLIOR FILM STRANIERO FU INTRODOTTA SOLO NEL 1956).
CRITICA
"(il film) che vuole essere un dramma psicologico, è comunque un film onesto anche se si rifà a noti modelli nel tentativo di fondere il vecchio neorealismo francese con quello della recente 'scuola italiana'." (Guido Aristarco, "Cannes: Set Up - Secondo Tempo" in "Cinema", n. 23, 30 settembre 1949)