Alla corte imperiale di Costantinopoli vive Guerrino, detto "il meschino", perché ritenuto un bastardo, essendo ignote le sue origini. Malgrado tale sua condizione, egli frequenta i figli dell'imperatore, Elisabetta ed Alessandro; anzi tra Elisabetta e Guerrino fiorisce segretamente un tenero sentimento. Costantinopoli è assediata da truppe turche: poiché l'assedio si prolunga, i belligeranti vengono ad un accordo. Uno dei figli del principe turco si batterà con Alessandro, figlio dell'imperatore: dall'esito del duello dipenderanno le sorti della guerra. Nel combattimento il turco sembra prossimo alla vittoria, quando, insuperbito, sfida a singolar tenzone qualunque altro cavaliere cristiano. Questo permette a Guerrin Meschino di combatterlo col viso nascosto dalla visiera, e di vincerlo. Liberata così la città dall'assedio, Guerrino va alla ricerca dei suoi genitori, che un usurpatore ha privato della signoria di Scutari. Superate difficili prove, giunge in vista di Scutari, dove con l'aiuto di Alessandro, che viene alla ricerca d'Elisenda, prigioniera del principe turco, sconfigge ed uccide questi e l'usurpatore. Liberata Elisenda e i propri genitori, Guerrino potrà, tra il tripudio della corte, condurre all'altare l'amata donzella.
SCHEDA FILM
Regia: Pietro Francisci
Attori: Rosanna Galli, Maria Piazzai, Alberto Plebani, Camillo Pilotto, Giampaolo Rosmino, Franco Silva, Sergio Fantoni, Gianni Luda, Tony Amendola - Brunello, Gino Leurini - Guerrin Meschino, Eleonora Ruffo - Elisenda, Aldo Fiorelli - Alessandro, Giacomo Giuradei - Pinamonte, Cesare Fantoni - Cassine, Tamara Lees - Maga Alcina, Ugo Sasso, Anna Di Leo - Costanza
Sceneggiatura: Giorgio Graziosi, Weiss Ruffilli, Pietro Francisci, Raoul De Sarro, Alessandro Ferraù, Fiorenzo Fiorentini
Fotografia: Giovanni Ventimiglia
Musiche: Nino Rota
Scenografia: Giulio Bongini
Genere: AVVENTURA
Tratto da: DAL LIBRO DI ANDREA BARBERINO
Produzione: MARIO FRANCISCI PER ORO FILM
Distribuzione: ORO - REGIONALE
CRITICA
"(...) nonostante la bravuta, la fotogenia degli attori, la sua bellezza d'insieme il bianco e nero per detti film non può reggere nei confronti della concorrenza straniera che si attacca agli speciali technicolor come base per conquistare diversi pubblici (...)". (B. Brugnara, "Hollywood", 341, del 2973/1952).