TRAMA BREVE
Rumpoey e Dum si sono incontrati per la prima volta da bambini, quando la famiglia della prima dovette fuggire a causa della guerra da Bangkok e padre del secondo li accolse nel suo villaggio. Qui, un giorno, Dum porta la ragazza in gita con la canoa e le racconta la storia di un romantico gazebo costruito - secondo la leggenda - da un taglialegna innamorato di una ragazza ricca. Sulla via del ritorno, Dum lotta per proteggere Rumpoey da alcuni bulli procurandosi una cicatrice a forma di mezzaluna sulla fronte. Nove anni dopo i due si rincontrano all'università dove, finalmente, scocca l'amore. Lui le promette che lavorerà per trovare i soldi necessari a sposarla. Lei, a sua volta, gli giura che sarà sua, nonostante la reazione del padre. E se il genitore dovesse impedire il matrimonio lei aspetterà Dum al gazebo sul fiume. Ma il destino è in agguato. Tornato al villaggio, Dum trova il padre morente per colpa di un bandito. Giurando vendetta si unisce ad una banda locale e diventa per tutti 'La tigre nera'.
TRAMA LUNGA
Rumpoey, figlia del governatore di un distretto thailandese, e Dum, figlio di un povero contadino, si conoscono da bambini. Per difendere Rumpoey da alcuni giovani prepotenti, Dum si procura una cicatrice a forma di mezzaluna sulla fronte e lei, per ringraziarlo, gli regala un'armonica a bocca. Nove anni dopo i due si rincontrano all'università e s'innamorano. La diversa condizione sociale li separa, ma i due sono convinti che un giorno si ritroveranno in un chiosco di campagna chiamato, secondo un'antica leggenda popolare, "l'attesa della fanciulla". Dum, dopo il barbaro assassinio della famiglia, entra a far parte della banda di PiFai e diventa un temibile assassino soprannominato 'Tigre nera'. Rumpoey invece è costretta dal padre e fidanzarsi con Kumjorn, il capitano di polizia che vuole catturare proprio la Tigre Nera. Kumjorn viene fatto prigioniero dalla gang di PiFai, ma Dum, per amore di Rumpoey, gli risparmia la vita e lo fa fuggire via. Tradito dall'amico Mahesuan, Dum rischia di morire sotto i colpi delle pistole dei banditi di PiFai ma riesce a salvarsi. Dopo le nozze tra Rumpoey e Kumjorn, la banda di PiFai assale la casa del governatore. Nello scontro PiFai e i suoi uomini perdono la vita. Dum si scontra con Mahesuan e lo uccide. In seguito Dum affronta il suo rivale in amore che gli spara al cuore. Dum muore tra le braccia dell'amata Rumpoey.
SCHEDA FILM
Regia: Wisit Sartsanatieng
Attori: Stella Malucchi - Rumpoey, Chartchai Ngamsan - Dum "Tigre Nera", Supakorn Kitsuwon - Mahesuan, Arawat Ruangvuth - Kumjorn, Capo Della Polizia, Kanchit Kwanpracha - Kamnan Dua, Padre Di Dum, Sombat Medhanee - Fai, Pairoj Jaisingha - Phya Prasit, Padre Di Rumpoey, Naiyana Shiwanun - Cameriera Di Rumpoey, Chamloeng Sridam - Sergente Yam
Soggetto: Wisit Sartsanatieng
Sceneggiatura: Wisit Sartsanatieng
Fotografia: Nattawut Kittikun
Musiche: Amornbhong Methakunavudh
Montaggio: Dusanee Puinongpho
Scenografia: Ake Eiamchurn
Altri titoli:
TEARS OF THE BLACK TIGER
Durata: 110
Colore: C
Genere: SURREALE AZIONE COMMEDIA
Produzione: FIVE STARS PRODUCTIONS - FILM BANGKOK - AICHI ARTS CENTER
Distribuzione: BIM
Data uscita: 2002-03-08
CRITICA
"Delirio cinefilo dalla Thailandia: 'Le lacrime della tigre nera' di Wisit Sasanatieng, piccolo cult esploso a Cannes 2001. Metà western-spaghetti ma in salsa thai. Metà mélo lacrimevole. Cento per cento omaggio ai vecchi film di genere thailandesi, con colori delicati, da cartolina ritoccata a mano, associati non solo a romantici gazebo e a distese di fiori di loto, ma a scontri fra gang e a folli sparatorie stile 'Mucchio selvaggio', con effetto a dir poco straniante. Insolito, esotico, affascinante, lezioso. Non per tutti i palati". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero, '8 marzo 2002)