La storia di due amiche e dei loro rapporti, più o meno difficili, con i loro amici, amanti, ex-mariti.
TRAMA LUNGA
A Roma, al capezzale di un uomo morto da poco, si trovano due donne che sul momento si scambiano un saluto perplesso. Solo dopo si rendono conto di essere sorelle, entrambe figlie dell'uomo deceduto ma di madri diverse. Michela inoltre ha sempre vissuto a Milano, Roberta a Roma. Tra le due, che hanno la stessa età, i primi momenti non sono facili. Michela, preoccupata perché l'imprenditore per cui lavora a Milano è scappato in Perù, è senza soldi, ma fa finta di niente. Dopo avere provato ad andare a casa di un'amica, si presenta da Roberta, che la invita a restare da lei. Più tardi vanno insieme a Passoscuro, nella casa di campagna, e qui litigano furiosamente. Dopo aver ascoltato dal notaio le disposizioni testamentarie, eccole in un appartamento del padre a viale Aventino: è abitato da una donna di colore che dice di essere stata l'ultima compagna dell'uomo. Al cimitero, il corpo viene caricato per essere sepolto a Passoscuro. Mentre è in corso l'operazione, Michela sul cellulare riceve una notizia: le azioni di una piantagione in Venezuela che il padre ha lasciato loro valgono 25 miliardi. Michela e Roberta non riescono a trattenere la contentezza.
SCHEDA FILM
Regia: Claudio Bonivento
Attori: Sabrina Ferilli - Roberta Tiberi, Veronica Pivetti - Michela Tiberi, Alessandro Di Carlo - Massimo D'Alessandro, Paola Tiziana Cruciani - Federica, Pasquale Anselmo, Sergio Friscia
Soggetto: Paola Tiziana Cruciani, Claudio Bonivento
Sceneggiatura: Paola Tiziana Cruciani, Claudio Bonivento, Luca D'Ascanio
Fotografia: Ennio Guarnieri
Musiche: Fabrizio Siciliano
Montaggio: Antonio Siciliano
Scenografia: Gualtiero Caprara
Durata: 84
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: MASSIMO FERRERO, ALDO GARGIULO, BLU CINEMATOGRAFICA, INTREPIDO FILM
Distribuzione: LION PICTURES (2000)
CRITICA
"Da 'Commesse' a 'Giraffe'. Da colleghe a sorelle Sabrina Ferilli e Veronica Pivetti hanno la stessa età ma una è romanaccia e l'altra una lumbard. Film concepito per il piccolo schermo, diretto (male) dall'ottimo produttore Claudio Bonivento, 'Le giraffe' offre poco e niente. Le due attrici recitano sbadatamente: Sabrina accavalla le gambe molto meglio negli spot sulla telefonia. Veronica fa una Melato wertmulleriana senza turbinii". (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 20 ottobre 2000)
"Uscito in sordina, con tutta evidenza solo perché la legge impone un passaggio in sala prima della tv, 'Le giraffe' ha il sapore datato della commedia anni '80, con la procace romana e la pedante milanese che battibeccano davanti alla bara di papà ma finisce con una morale politically correct tipica dei '90: è un'africana, ultima amata in ordine di tempo dal vecchio genitore donnaiolo, a dare un'involontaria lezione alle due ciniche ragazze riaccendendo affetti filiali e trasformandole da estranee in sorelle. Gli 84 minuti sono costellati di macchiette stantie e personaggi inessenziali: dall'ex fidanzato tonto della Ferilli, all'amica impicciona che litiga col marito calabrese, ai lumbard sempre attaccati al telefonino". (Cristiana Paternò, 'CinemaZip', 13 ottobre 2000)