Saverio Mazzacolli, giovane avvocato romano, vuol realizzare nel Salento un villaggio turistico. Le idee e le amicizie altolocate non gli mancano: i soldi sì. Li ha, però una nobildonna locale, la contessa Raimonda Spina e in lei, portandosela anche a letto, Saverio ripone le sue speranze. Ma la donna è furba e pretende, per finanziare il progetto, un'esosa percentuale dei guadagni. Per aggirare l'ostacolo, l'avvocato chiede in isposa la sedicenne figlia della contessa, Clotilde, bella ma mentalmente ritardata. La proposta accettata non rende tuttavia donna Raimonda più disposta a cedere. D'accordo con un suo dipendente, Saverio organizza allora il rapimento di Clotilde, per "deprezzarla". Durante la sua custodia, però, Mazzacolli si invaghisce della ragazza e, pur di poterla sposare, rinuncia ai suoi propositi truffaldini.
SCHEDA FILM
Regia: Alberto Lattuada
Attori: Gabriella Caramelli - La Cameriera, Bruno Cirino - Peppe Colizzi, Teresa Ann Savoy - Clotilde, Gigi Proietti - Saverio Mazzacolli, Lina Polito - Concettina, Giovanni Polito - Di Corato, Irene Papas - Raimonda Spina, Isa Miranda - Zia Elisa, Daniela Caroli - Carmela, Mario Cecchi - Notaio Giovine, Pia Attanasio - Nonna Anastasia, Nona Da Padova - Balia Anna, Mario Scaccia - Amilcare De Loyola, Clelia Matania - Zia Lore', Giancarlo Badessi - Don Liguori, Alberto Lattuada - Il medico
Soggetto: Bruno Di Geronimo
Sceneggiatura: Bruno Di Geronimo, Alberto Lattuada, Ottavio Jemma
Fotografia: Lamberto Caimi
Musiche: Fred Bongusto
Montaggio: Sergio Montanari
Scenografia: Vincenzo Del Prato
Costumi: Marisa Polidori D'Andrea
Durata: 115
Colore: C
Genere: EROTICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA TECHNICOLOR
Produzione: SILVIO CLEMENTELLI PER CLESI
Distribuzione: CINERIZ - DURIUM HOME VIDEO, WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)
CRITICA
"Purtroppo il film rischia di qualificarsi in un diluvio di coprolalia inutile e nei giri obbligati della commedia all'italiana, con le sue insopportabili macchiette dentro. Luigi Proietti è certamente bravo e nella parte: a tratti un po' meccanico, s'impone soprattutto quando esprime la stupefazione finale del personaggio." (Tullio Kezich - Il millefilm).