Ai tempi di Luigi XV, nel Delfinato e in Savoia dilaga il contrabbando e i soldati inviati a combatterlo si lasciano corrompere. Coinvolto in un tafferuglio tra mercanti e doganieri, il soldato Mandrin viene arrestato e condannato a morte, ma riesce a fuggire e, passato il confine, prende contatto con i contrabbandieri. Ben presto Mandrin riesce a costituire una propria banda e le sue imprese diventano leggendarie. La sua fama si sparge per tutta la Francia, arrivando perfino alla corte di Versailles. La favorita del Re, desiderosa di conoscere il celebre bandito, accetta un invito del Governatore del Delfinato. Quando arriva sul posto, però, trova a riceverla un giovane e brillante intendente che sa accattivarsi la sua simpatia e la conquista. Soltanto la mattina dopo la marchesa capisce di aver trascorso la notte con Mandrin e orfina che il bandito venga arrestato e condannato a morte. Sarà una donna, Rosetta, a guidare gli uomini del bandito alla riscossa e a commuovere la marchesa...
SCHEDA FILM
Regia: Mario Soldati
Attori: Raf Vallone - Mandrin, Jacques Castelot - Marco, Silvana Pampanini - Rosetta, Michèle Philippe - Marchesa di Maubricourt, Gualtiero Tumiati - Principe Guido, Vinicio Sofia - Stefano Vernet, Alberto Rabagliati - Behisar, Bruno Smith, Pina Piovani, Roland Armontel, Piero Capanna, Nietta Zocchi, Michele Malaspina, Sandro Bianchi, Marino Di Fulvio, Riccardo Rioli, Giulio Donnini
Soggetto: Mario Soldati, Vittorio Nino Novarese, Augusto Frassinetti, Giorgio Bassani
Sceneggiatura: Mario Soldati, Vittorio Nino Novarese, Augusto Frassinetti, Giorgio Bassani
Fotografia: Mario Montuori
Musiche: Mario Nascimbene
Montaggio: Roberto Cinquini
Scenografia: Guido Fiorini
Costumi: Vittorio Nino Novarese
Genere: AVVENTURA
Produzione: NICOLO' THEODOLI PER ICS (INDUSTRIE CINEMATOGRAFICHE SOCIALI), CORMORAN FILM (PARIGI)
Distribuzione: REGIONALE
NOTE
- AIUTO REGISTA: CESARE OLIVIERI.
- DIRETTORE DI PRODUZIONE: ELIO SCARDAMAGLIA.
CRITICA
"Il film, decorosamente realizzato, ben diretto, efficacemente interpretato, costituisce un'apprezzabile opera cinematografica." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 31, 1952)
"A Mandrin è dedicato questo film italo-francese. Nell'edizione italiana (e forse anche in quella francese) non mancano gli strali di facile lega contro la Francia 'dei Re Luigi'. Uno strale più appuntito era nella poesia di Prévert intitolata 'Les belles familles'. Ma questo paragone letterario potrebbe far pensare a a significati che il film non si sogna di avere, racchiuso com'è nei limiti di un'avventura di cappa e spada resa un po' provocante dalla scollatura di Silvana Pampanini". (Vice, "Cinema Nuovo", 1° febbraio 1953).