Ali Babà figlio del Cadì, il giudice supremo del Califfato, è un donnaiolo impenitente. Tra le sue vittime volontarie c'è Astrid, la mogliettina svedese del giardiniere. Per convertire lo scapestrato il Cadì, che odia le donne a causa delle sue delusioni matrimoniali, convoca il professor Freuch. Alì prova a ostacolarlo dall'inizio procurandogli ogni sorta di disavventure, ma viene obbligato dal padre a presenziare la sua amministrazione della giustizia che si risolve regolarmente con la condanna delle donne. In seguito ad una sommossa delle donne, capeggiate da Astrid, interviene il Califfo, grazie alla cui saggezza e a cui filtri magici, si convertono alle donne il Cadì e anche - ma solo per pochi giorni - Isba l'omosessuale nipote di Zada direttrice dell'harem. Invece Alì Babà finge di detestarle ma continua la sua vita dissoluta. Alla fine Isba, svanito l'effetto magico, insegue il terrorizzato Freuch e Alì Babà fugge con Zada che ha scelto per moglie, naturalmente pensando gfià al futuro harem...
SCHEDA FILM
Regia: Luigi De Marchi
Attori: Alan Barker - Alì Babà, Krista Nell - Astrid, Pierre Mirat - Professor Freuch, Ivana Novak, Colette Castel, Barbara Betti, Alessandro Perrella, Barbara Mazzano, Bruna Capponi, Romano Gironcoli
Soggetto: Luigi De Marchi
Sceneggiatura: Renzo Genta, Luigi De Marchi
Fotografia: Oberdan Troiani
Musiche: Coriolano Gori
Montaggio: Manlio Camastro
Scenografia: Mimmo Scavia
Arredamento: Mimmo Scavia
Durata: 89
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: CINESCOPE EASTMANCOLOR
Produzione: L.M PRODUZIONE FILM (ROMA), CLAUDE CAPRA (PARIGI)
Distribuzione: REGIONALE
CRITICA
"La tenue fiaba, nelle mani di un regista che ne ha voluto approfittare, o meglio abusare, è solo un canovaccio per una tessitura fatta di sconcezze, nudità integrali, accoppiamenti, orge e linguaggio triviale. Sfuggito completamente alla direzione del regista, di tutt'altro preoccupato, il film, ambientato in esterni e interni assolutamente improbabili, è avvilito vieppiù da una recitazione mediocre". (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 75, 1973).