Sin dalle scuole superiori Ryden Malby aveva ben chiaro quale sarebbe stato il suo futuro: una borsa di studio per laurearsi in Inglese e poi un esperienza di lavoro presso la prestigiosa casa editrice Happerman & Browning di Los Angeles. Tuttavia, qualcosa nel suo percorso va storto e Ryden, delusa e senza lavoro, è costretta a tornare a casa dove ad attenderla ci sono il padre Walter, un inguaribile ottimista, la madre Carmella, impegnata nella difficile gestione dell'economia familiare, l'eccentrica nonna Maureen e il fratellino Hunter. Tuttavia, la deludente esperienza le insegnerà quali sono i veri valori e le cose importanti nella vita, compresa un'inaspettata storia d'amore.
SCHEDA FILM
Regia: Vicky Jenson
Attori: Alexis Bledel - Ryden Malby, Zach Gilford - Adam Davies, Michael Keaton - Walter Malby, Jane Lynch - Carmella Malby, Bobby Coleman - Hunter Malby, Carol Burnett - Nonna Maureen, Rodrigo Santoro - David Santiago, Catherine Reitman - Jessica Bard, Mary Anne McGarry - Barbara Snaff, J.K. Simmons - Roy Davies
Sceneggiatura: Kelly Fremon
Fotografia: Charles Minsky
Musiche: Christophe Beck
Montaggio: Dana Congdon
Scenografia: Mark Hutman
Arredamento: Bob Kensinger
Costumi: Alexandra Welker
Effetti: Paulina Kuszta, Custom Film Effects
Altri titoli:
La bachelière
Recién graduada
(Traum) Job gesucht
Durata: 88
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: IVAN REITMAN, JOE MEDJUCK, JEFFREY CLIFFORD STEVEN R. MCGLOTHEN PER THE MONTECITO PICTURE COMPANY, FOX ATOMIC, COLD SPRING PICTURES
Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA
Data uscita: 2010-07-09
TRAILER
CRITICA
"Alexis Bledel, finita l'università, immagina di veleggiare verso un "bel lavoro in una magnifica casa editrice di Lo Angeles" (sempre che esista). Invece si ritrova disoccupata e costretta a tornare a vivere con i genitori. Non sarebbe una cattiva premessa per una commedia. Peccato che gli autori non avessero la più vaga idea di che fare con la trama e i personaggi." (Nicholas Barber, 'The Indipendent' cit. in 'Internazionale', 9 luglio 2010)
"È la riprova che ad Hollywood vanno matti per le commedie a tasso zero di comicità. (...) ll tema del precariato lascia rapido il posto ai problemi di cuore. Dura 89 minuti ma, come il caldo percepito, sembra più lungo di Avatar." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 16 luglio 2010)