L'assassinio dei fratelli Rosselli

ITALIA 1973
Spagna, 1936. Carlo Rosselli, dissidente fuggito dall'Italia nel 1929 e rifugiatosi in Francia dove ha fondato il movimento Giustizia e Libertà, è corso in Spagna per combattere al fianco dei repubblicani contro i militari capeggiati da Francisco Franco. La sua voce risuona dalla radio di Barcellona e chiama a raccolta tutte le forze antifasciste europee. Tutte le sue attività, però, sono costantemente monitorate dallo spionaggio italiano. Per Mussolini, Rosselli è una spina nel fianco e per questo il duce, in contatto con gli agenti della "Cagoule", un'organizzazione paramilitare francese di estrema destra, decide di commissionare il suo omicidio. Dopo una lunga e accurata preparazione da parte degli agenti dell'Ovra della Cagoule, Carlo viene ucciso da quattro sicari in Normandia insieme a suo fratello Nello. Il loro omicidio, però, non rimarrà impunito...
SCHEDA FILM

Regia: Silvio Maestranzi

Attori: Renzo Palmer - Carlo Rosselli, Pietro Biondi - Nello Rosselli, Scilla Gabel - Marion Rosselli, Nando Gazzolo - Eugène Deloncle, Giacomo Piperno - Jean Filliol, Arturo Dominici - Generale Duseigneur, Vittorio Mezzogiorno - Jacoublez, Orso Maria Guerrini - Ministro, Cesare Barbetti - Funzionario del SIM, Renato Mori - Méténier, Sergio Rossi - Ispettore Jobard, Vittorio Sanipoli - Capo della polizia francese, Ivano Staccioli - Colonnello del SIM, Elio Zamuto - Capo di Gabinetto, Daniele Formica - Fauran, Glauco Onorato - Esponente di Giustizia e Libertà, Pierluigi Zollo - Agente Claude Marcel, Michele Malaspina - Franchet D'Esperay, Carlo Montagna - Colonnello Leustunau-Lacau, Gianni Giuliano - Jean Bouvier, Giorgio Piazza - Marx Dormoy, ministro, Cinzia Bruno - Helene Besneux, Luigi Casellato - Ispettore Mondanel, Renato Turi - Giudice Istruttore, Osvaldo Ruggieri - Marius, Renato Calandriello

Soggetto: Gian Pietro Calasso

Sceneggiatura: Gian Pietro Calasso, Giovanni Bormioli, Aldo Rosselli

Fotografia: Giuseppe Caracciolo, Ugo Picone

Musiche: Riccardo Luciani

Scenografia: Emilio Voglino

Costumi: Marilù Alianello

Durata: 300

Colore: B/N

Genere: MINISERIE TV STORICO

Tratto da: ispirato a una storia vera

Produzione: RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA

NOTE
- GIRATO A ROMA, NEL LAZIO E AD ASTI.

- MINISERIE TV IN 3 PARTI ANDATA IN ONDA SU RAI UNO A PARTIRE DAL 19 MAGGIO 1974.

- ANCHE BERNARDO BERTOLUCCI SI ISPIRO' ALLO STESSO FATTO DI CRONACA PER "IL CONFORMISTA".
CRITICA
"(...) E' fatto in sostanza molto bene, tiene d'occhio i canoni della 'suspense', ha molta presa spettacolare. Se il regista Silvio Maestranzi non si fosse lasciato sfuggire qualche neo, (...), l'opera si potrebbe collocare nel gruppetto delle migliori apparse in questi ultimi tempi in televisione. Precisa soprattutto è l'ambientazione, rievocata con sufficiente credibilità l'atmosfera di quei tempi (la guerra di Spagna, il perentorio affermarsi del fascismo), efficace il contrappunto con i filmati di attualità (...). Togliamo subito di mezzo il primo neo: quello che si riferisce a taluni attori incaricati di impersonare i 'fascisti': i 'fascisti' italiani e i 'fascisti' francesi, cioè i cagoulard. Anche Maestranzi è caduto nel solito tranello in base al quale i 'Nostri' debbono avere per forza delle facce buone, oneste (...), e gli 'altri' delle facce alle quali basta un niente (...) per risultare ambigue, infide, crudeli." (Mino Doletti, 'Il Tempo')

"'L'assassinio dei fratelli Rosselli' (...) realizzato da Silvio Maestranzi con riuscito equilibrio: senza celarne la violenza, ma non cadendo in compiacimenti macabri (...)". (G.G.C., 'Corriere della Sera', 22 maggio 1974)

"'L'assassinio dei fratelli Rosselli' (...) è stato realizzato in modo egregio da Maestranzi (...) con un'attenta scelta delle immagini che in aggiunta ai calibrati tempi interpretativi, sono state, (...) di sicuro effetto spettacolare per l'eterogeneo pubblico televisivo". (Vice, 'Il Tempo')

"Il regista Silvio Maestranzi è riuscito a infondere nella narrazione drammaticità e tensione pur senza cedere quasi mai alla tentazione di puntare sugli elementi emotivi al solo scopo di impressionare o di commuovere i telespettatori. (...) Immagini e toni, qui, ci sono apparsi ben calibrati". (g.c., 'Controcanale')