L'ASCENSORE

Una serie di gravissimi quanto inesplicabili incidenti si verifica nel movimento degli ascensori di un grande, modernissimo edificio (in Olanda), destinato a ristoranti, uffici ed appartamenti di classe. Mentre la polizia, più volte chiamata sul posto a seguito di eventi mortali e raccapriccianti, chiude il caso attribuendone la causa al cattivo funzionamento o a ragioni fortuite, un dipendente dell'impresa di manutenzione - Felix Adalaar - non si adatta a una siffatta diagnosi (in realtà un tantino sbrigativa). Tecnico intelligente, egli cerca di individuare le cause della disfunzione, ma tutto, sotto il profilo meccanico, sembra a posto. La sua insistenza nell'indagare, peraltro, non va per niente a genio alla Società da cui egli dipende, per la quale l'ascensore è un modello impareggiabile, l'ultimo grido non già delle vittime, ma della tecnica, ricco dei più sofisticati dispositivi elettronici e di sicurezza. Felix viene sospeso dal lavoro: il suo zelo è un grosso rischio per la conclusione di un appetibile contratto di forniture che è in via di conclusione. Ma il tecnico, oltre che bravo, è anche cocciuto. Aiutato da una estroversa giornalista, intervista un luminare dei computers, cerca, ma invano, di strappare un barlume di indizio da un più anziano suo collega, già adibito alla manutenzione del misterioso ascensore (ma ormai ospite di una clinica psichiatrica, ivi bloccato nella psiche da un altrettanto misterioso incidente sul lavoro), per affrontare alla fine, in una notte di solitudine e di terrore, armato solo di qualche arnese e di indubbio coraggio la soluzione del problema.