TRAMA CORTA
Impiegato come contabile in una grande impresa, François Pignon è stato lasciato dalla moglie, è ignorato dal figlio diciassettenne e sta per essere licenziato a causa di una grave crisi finanziaria. Mentre sta tentando in modo maldestro di gettarsi dal suo balcone, il suo vicino di casa lo salva e gli consiglia di fingersi omosessuale per risolvere ogni problema. All'inizio Pignon non è d'accordo ma quando la voce si sparge i vertici aziendali decidono di sospendere le pratiche di licenziamento perché sarebbe 'politicamente scorretto' licenziare un gay. Di lì nascono una serie di avventure e di equivoci divertenti. La vita di Pignon cambia completamente perché è cambiata l'opinione che gli altri hanno di lui.
TRAMA LUNGA
Non è un buon momento per Francois Pignon: la moglie lo ha lasciato, il figlio 17enne lo ignora e la ditta dove lavora sta per licenziarlo. Disperato per essere da tutti considerato uno zero, Pignon sta per suicidarsi, gettandosi dal balcone, quando il nuovo vicino irrompe in casa e, saputa la situazione, gli consiglia, per risolvere tutti i problemi, di fingersi omosessuale. Pignon dapprima si rifiuta, poi si convince e lascia che il vicino metta con un fotomontaggio la sua faccia su foto gay e le spedisca in forma anonima alla ditta. Venuti a conoscenza delle foto, impiegati e dirigenti si meravigliano e sono incapaci di assumere i comportamenti adeguati. Il Presidente della ditta, che lavora sul caucciù e produce anche preservativi, teme che il licenziamento di un omosessuale possa causare un calo di vendite e subito lo lascia al suo posto. La notizia scatena reazioni differenti e fa emergere atteggiamenti finora nascosti: mentre c'è chi lo invita a pranzo per farsi vedere gentile, c'è chi lo picchia per paura del rischio pedofilia. Dopo un primo tentativo andato a vuoto, la dott.ssa Bertrand seduce di nuovo Pignon e stavolta lui ristabilisce la verità. Ma a questo punto l'uomo ha il gioco in pugno. Mette alle strette la moglie, ristabilisce il rapporto con il figlio, tratta a testa alta con il Presidente. Tutto si è chiarito, e nella foto di gruppo dei dipendenti stavolta Pignon si fa strada per esserci con una robusta spallata che mette fuori gli altri.
SCHEDA FILM
Regia: Francis Veber
Attori: Daniel Auteuil - Francois Pignon, Gérard Depardieu - Felix Santini, Thierry Lhermitte - Guillaume, Michel Aumont - Belone, Michèle Laroque - Signorina Bertrand, Jean Rochefort - Kopel, Il Direttore, Alexandra Vandernoot - Christine, Stanislas Crevillen - Franck, Edgar Givry - Mathieu, Thierry Ashanti - Victor, Vincent Moscato - Ponce, Philippe Brigaud - Lambert, Michele Garcia - Sig.Ra Santini, Marianne Groves - Suzanne, Irina Ninova - Martine, Armelle Deutsch - Ariane, Luq Hamet - Moreau
Soggetto: Francis Veber
Sceneggiatura: Francis Veber
Fotografia: Luciano Tovoli
Musiche: Vladimir Cosma
Montaggio: Georges Klotz
Scenografia: Hugues Tissandier
Costumi: Jacqueline Bouchard
Altri titoli:
THE CLOSET
Durata: 84
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: EASTMAN COLOR, DOLBY DIGITAL
Produzione: EFVE, GAUMONT, TF1 FILMS PRODUCTIONS
Distribuzione: FILMAURO
Data uscita: 2001-10-26
CRITICA
"Una commedia volgare e divertente di Francis Veber, 64 anni, regista francese di film di gran successo quali 'La capra' o 'La cena dei cretini' (...) Nel gruppo di classici attori francesi il protagonista Daniel Auteil smentisce una propria malinconia anche fisica da perdente con momenti di comicità sfrenata, clownesca". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 26 ottobre 2001)
"In fondo 'L'apparenza inganna' racconta una storia edificante, quella di un uomo che ritrova la sua dignità; e, sotto lo strato del comico, lo fa con una certa serietà, perfino con una punta di amarezza. La regia, accurata ma discreta, è tutta al servizio degli attori: ottimo Auteuil, impagabile Depardieu". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 28 ottobre 2001)
"L'apparenza inganna' è commedia moderatamente satirica, diretta dal Francis Veber de 'La cena dei cretini' La cosa migliore è lo spunto, per il resto Daniel Auteuil, Jean Rochefort e Gérard Depardieu, in un ruolo di fianco, servono al meglio un copione slegato e prevedibile. Mah". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 2 novembre 2001)
"'L'apparenza inganna' è uno dei tanti film in cui si parla di omosessualità, che è però solo un pretesto per raccontare come è ingannevole non tanto l'apparenza quanto lo sguardo con cui gli altri ci vedono. Oggi basta che un qualsiasi giovanotto senza meriti entri nella casa del Grande Fratello per diventare un divo (...) Il film, carino, sorridente, prevedibile ma mai stupido o volgare, è piacevole soprattutto per la bravura degli attori". (Natalia Aspesi, 'D - la Repubblica delle Donne', 6 novembre 2001)