L'ANGELO DEL PECCATO

ITALIA 1951
Il conte Andrea d'Altamura, ricco proprietario, che sa farsi amare dai contadini, vive nel suo castello, occupandosi personalmente delle sue terre. Ridotto in grave stato da una caduta da cavallo, si rimette poi lentamente attraverso un periodo di malattia. Durante questo tempo fa venire al castello un'infermiera francese, Elena, che lo cura, lo fa innamorare di sé e diviene infine sua moglie. La giovane e bella contessa, prendendo interesse all'azienda agricola, persuade il marito a sostituire alle vecchie colture tradizionali quella più redditizia del tabacco; il che porta come conseguenza il licenziamento di molti contadini e l'assunzione d'altri lavoratori specializzati. Fin dal suo giungere al castello, Elena ha posto gli occhi sul robusto figlio del fattore, Bruno, che ella fa nominare capo delle scuderie. Il giovane cerca di sottrarsi alle premure della donna, che lo circuisce, ma infine non sa resistere e diviene il suo amante. Per mettere fine ad una relazione, che turba la sua coscienza, Bruno affretta le nozze con una giovane contadina, cui è promesso. Elena, che non vuol rinunciare alla tresca, l'invita ad un convegno in un padiglione di caccia, dove il conte, avvertito da un contadino, li sorprende. Elena punta contro di lui il fucile; ma il contadino, lanciando un coltello dalla finestra, l'uccide, salvando il padrone.
SCHEDA FILM

Regia: Leonardo De Mitri

Attori: Grazia M. Fancia - Annetta, Roldano Lupi - Conte Andrea D'Altamura, Umberto Spadaro - Scarpone, Luigi Tosi - Bruno, Andre' Le Gall - Tore, Mario Mazza - Don Carlo, Maria Parisi, Riccardo Ferri, Jole Gragnani - Maria Rosa, Rino Salviati, Gaby André - Elena

Soggetto: Leonardo De Mitri

Sceneggiatura: Leonardo De Mitri, Francesco De Robertis, Giorgio Prosperi

Fotografia: Carlo Bellero

Musiche: Gino Filippini

Scenografia: Arrigo Equini

Genere: DRAMMATICO

Produzione: ANTONIO PIZZI PER IDEAL FILM, NICOLO' BONAIUTO PER BONAIUTO FILM

Distribuzione: REGIONALE

NOTE
DIRETTORE DI PRODUZIONE: DANIELE DANIELI AIUTO REGISTA: ALDO FLORIO
CRITICA
"Dei film fino ad oggi realizzati da De Mitri, questo ci sembra il migliore e il più organico, tanto da riuscire a superare con una accorta regia l'ostacolo di un soggetto poco originale e sovente fumettistico" (...). (A. Albertazzi, "Intermezzo", 1, 15/1/1953).