Buenos Aires, 1971. Carlitos è un adolescente di 17 anni dalla faccia angelica. Quello che vuole lui ottiene. Al liceo incontra Ramon e insieme formano un duo dal fascino velenoso. I furti, le bugie, anche uccidere diventa presto un loro modo di esprimersi
SCHEDA FILM
Regia: Luis Ortega
Attori: Lorenzo Ferro - Carlitos, Chino Darín - Ramon, Mercedes Morán - Ana María, Daniel Fanego - Jose, Luis Gnecco - Hector, Cecilia Roth - Aurora
Sceneggiatura: Luis Ortega, Rodolfo Palacios, Sergio Olguin
Fotografia: Julián Apezteguía
Montaggio: Guille Gatti
Arredamento: Julia Freid
Suono: José Luis Díaz
Altri titoli:
The Angel
El Angel
Durata: 120
Colore: C
Genere: BIOGRAFICO THRILLER DRAMMATICO
Produzione: AGUSTÍN ALMODÓVAR, PEDRO ALMODÓVAR, LETICIA CRISTI, PABLO CULELL, ESTHER GARCÍA, AXEL KUSCHEVATZKY, MATÍAS MOSTEIRÍN, SEBASTÍAN ORTEGA, HUGO SIGMAN PER K&S FILMS, UNDERGROUND PRODUCCIONES, EL DESEO
Distribuzione: MOVIES INSPIRED (2019)
Data uscita: 2019-05-30
NOTE
- IN CONCORSO AL 71. FESTIVAL DI CANNES (2018) NELLA SEZIONE 'UN CERTAIN REGARD'.
CRITICA
"Ha un volto insidioso, fanciullesco, inquietante come un finto angelo anche se balla e uccide da Dio. (...) Il film di Luis Ortega, prodotto da Almodóvar, ha un corpo narrativo potente, attento al non detto (leggi attrazione maschile), un copione che insegue questo giovanissimo ragazzo che ha nel Dna l'istinto della sopraffazione e del male coadiuvato dal regime complice nella sua fuga con la corruzione. Bravissimo con i suoi riccioli biondi e gli occhi azzurri ma febbrili, Lorenzo Ferro." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 30 maggio 2019)
"Ai più, probabilmente, il nome di Carlos Robledo Puch, soprannominato l'Angelo della Morte, dice poco o nulla. Eppure, stiamo parlando del più famoso serial killer argentino, uno che «vanta» un curriculum criminale di tutto rispetto composto da 11 omicidi accertati, un tentato omicidio, 17 rapine, uno stupro, un tentato stupro, due sottrazioni di minorenni e due furti. Il tutto, in appena un anno di attività visto che l'Angelo Nero (altro soprannome dovuto alla sua faccia angelica), nato nel 52, ha compiuto il grosso delle sue malefatte tra il marzo del 1971 e il 4 febbraio del 1972, giorno del suo arresto. Condannato all'ergastolo, ad appena 20 anni, è attualmente ancora in carcere; il che fa di lui il prigioniero più longevo dell' Argentina. Strano che a una simile figura il cinema abbia fatto orecchie da mercante fino a questo 'L'Angelo del Crimine', diretto, tra alti e bassi, da Luis Ortega. La pellicola ripercorre queste tappe criminali (...). Il limite di questo biopic è che prende troppo le parti del giovane, rasentando il grottesco, in barba ai delitti dei quali si era macchiato. Ad esempio, il rapimento, lo stupro e l'omicidio di due donne vengono completamente «dimenticati». Si pensa più a far luce su cosa possa essere passato, nella mente di un ragazzo così viso d'angelo, per trasformarlo in un killer senza emozioni. In alcuni momenti, il messaggio arriva e visivamente, nel suo complesso, la regia di Ortega fa un ottimo lavoro." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 30 maggio 2019)
"(...) Al centro un personaggio affascinante e inafferrabile, di cui il film riesce a rendere solo in parte le sfumature (ma era in effetti difficilissimo). Il protagonista Chino Darin comunque ha la faccia giusta, insieme candida e sinistra." (Emiliano Morreale, 'La Repubblica', 30 maggio 2019)
"(...) Piacerà. Anche se a qualcuno potrà parere un replicante del recente Ted Bundy (anche qui un assassino dall'aria più che rassicurante). Qui però la cifra narrativa è diversa. Prodotto da Almodovar, 'L'angelo' si rivela presto un altro eroe della galleria degli sconci eroi di don Pedro (il conflitto tra gli impulsi omicidi e le pulsioni omosessuali)." (Giorgio Carbone, 'Libero Quotidiano', 30 maggio 2019)