In Messico. Una fanciulla è scelta in sposa da un peones. Recatasi col fidanzato al palazzo del signorotto per il necessario consenso vi è trattenuta. Il peones, pazzo di dolore, organizza un assalto alla dimora del padrone, ma la sua piccola schiera è vinta, ed i prigionieri sono orrendamente massacrati. La fanciulla riesce a fuggire e si vota al Signore, chiedendo in cambio la liberazione del suo paese. E vengono i primi giorni della potente riscossa dei peones.
SCHEDA FILM
Regia: Sergej M. Ejzenstejn
Soggetto: Sergej M. Ejzenstejn, Grigorij Aleksandrov
Sceneggiatura: Sergej M. Ejzenstejn, Grigorij Aleksandrov
Fotografia: Eduard Tissé
Musiche: Hugo Riesenfeld
Montaggio: W. Donn Hayes, Carl Himm
Effetti: Howard A. Anderson
Altri titoli:
QUE VIVA MEXICO
Durata: 90
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: MUTO
Produzione: SOL LESSER PER THE MEXICAN FILM TRUST
Distribuzione: GLOBE - GENERAL VIDEO, SKEMA, SAN PAOLO AUDIOVISIVI
NOTE
- HANNO PARTECIPATO ALLA REALIZZAZIONE DEL FILM ATTORI MESSICANI NON PROFESSIONISTI.
- E' LA PRIMA DELLE VERSIONI DEL FILM GIRATO DA EJZENSTEJN IN MESSICO E MAI PORTATO A TERMINE PER DISACCORDI CON LA PRODUZIONE AMERICANA. IL PROGETTO ORIGINALE PREVEDEVA 4 EPISODI PER NARRARE LA STORIA E LE CONDIZIONI DI VITA IN MESSICO. TRA L'AUTUNNO DEL 1931 E IL GENNAIO 1932 IL REGISTA RUSSO RIUSCI' A GIRARE TRE EPISODI ("SANDUNGA", "MAGUEY" E "FIESTA") PRIMA DI ESSERE ESTROMESSO DALLA PRODUZIONE.
- "LAMPI SUL MESSICO" FU MONTATO DA SOL LESSER, UTILIZZANDO MATERIALE DEL PROLOGO E DELL'EPILOGO DELL'EPISODIO "MAGUEY" PIU' TRE SPEZZONI CHE ERANO DESTINATI A DIVENTARE ALTRETTANTI CORTOMETRAGGI.
CRITICA
"Non è la prima volta che dagli innumerevoli metri di pellicola girati dal regista russo in Messico e poi rimasti inutilizzati si tenta di ricavare un film compiuto, e già nel 1935 questo stesso brano era stato importato in Italia con lo stesso titolo. Ora è stata aggiunta qualche nuova sequenza del materiale originario, con generiche spiegazioni sul capolavoro mancato. C'è però da rimanere perplessi di fronte a questo tentativo, pensando alla grande fama di cui ancor oggi gode il regista; è un album di bellissimi fotogrammi, ma del tutto privo di quel ritmo e di quel montaggio per cui giustamente Ejzenstejn va famoso." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 53, 1963)