A Hollywood il direttore di produzione della Warner Bros non riesce a trovare un regista disposto a realizzare un nuovo film. Finalmente l'attore Jack Carson si offre di dirigerlo in collaborazione con il suo amico Dennis Morgan. Quando però l'attrice scelta per interpretare il ruolo principale rifiuta la proposta dei registi, i due amici si mettono alla ricerca di un volto nuovo da rivelare al grande pubblico per farne una stella. Nella mensa aziendale conoscono Judy Adams, una ragazza di provincia che ha lasciato casa sua per tentare la fortuna a Hollywood ma che, dopo i primi provini senza esito, ha accettato il posto di cameriera. Jack e Dennis le propongono un nuovo provino, convinti del fatto che la ragazza abbia le carte in regola per diventare un'acclamata attrice. Per una serie d'equivoci il provino va male e Judy decide di lasciare Hollywood per tornare a casa e sposare il ragazzo che l'aveva chiesta in moglie prima della sua partenza. Sul treno, Judy incontra il direttore di produzione che l'ha sentita cantare e che non intende lasciarla partire. Ma la ragazza non cederà.
SCHEDA FILM
Regia: David Butler
Attori: Dennis Morgan - Se stesso, Doris Day - Judy Adams, Jack Carson - Se stesso, Bill Goodwin - Arthur Trent, Irving Bacon - Impiegato del servizio informazioni, Claire Carleton - Grace, Patricia Neal - Se stessa, Danny Kaye - Se stesso, Maureen Reagan - Se stessa, Michael Curtiz - Se stesso, Gary Cooper - Se stesso, Ronald Reagan - Se stesso, King Vidor - Se stesso, Errol Flynn - Jeffrey Bushdinkle, Raoul Walsh - Se stesso
Soggetto: I.A.L. Diamond
Sceneggiatura: Jack Rose, Melville Shavelson
Fotografia: Wilfred M. Cline
Musiche: Jule Styne
Montaggio: Irene Morra
Scenografia: Stanley Fleischer
Costumi: Milo Anderson
Effetti: William C. McGann, Hans F. Koenekamp
Durata: 80
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNICOLOR
Produzione: WARNER BROS. PICTURES
Distribuzione: WARNER BROS. (1950)
CRITICA
"Il film, che è una specie di rassegna del personale artistico della Warner Bros., non ha pretese artistiche, ma ha soltanto valore spettacolare." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 28, 1950)