Lisa, una giovane donna italiana che vive a Parigi curando dei reportages fotografici, attardata una sera dal traffico caotico, non trova in casa ad attenderla Laurent, il suo amante, e invano lo aspetta nelle ore successive. Mentre per ingannare il tempo conversa con Mireille, la graziosa vicina, a sua volta in attesa del fidanzato Michou, riceve una telefonata con la quale una amica le comunica che Laurent si sta intrattenendo con una giovanissima ragazza in un night. Disperata, Lisa tenta di suicidarsi, ma viene salvata da Michou e Mireille. Il giorno dopo Lisa finalmente può incontrare Laurent che le dà ampio ragguaglio sulla serata passata con la figlia Kim, allo scopo di fare ingelosire il suo innamorato, il maturo Leo. Ma alla sera, quando Lisa pretende che l'amante passi tutto il tempo con lei, Laurent che dopo aver conosciuto Leo si sente inquieto per il futuro della figlia, rifiuta e si allontana. Lisa e Mireille, ancora una volta sole, arrivano a comprendere che gli uomini possono avere anche altre ragioni di vita oltre all'amore.
SCHEDA FILM
Regia: Jean Delannoy
Attori: Gina Lollobrigida - Liza Bortoli, Daniel Gélin - Leo, Louis Jourdan - Laurent Messager, Philippe Noiret - Michou, Renée Faure - M.me Messager, Corinne Marchand - Mireille, Rosy Varte - Delphine, Claude Gensac - Il modello, Muriel Baptiste - Kim, Pascale de Boysson - Marcelle, Lucia Modugno
Soggetto: Christine De Rivoyre - romanzo
Sceneggiatura: Jean-Loup Dabadie, Jean Delannoy
Fotografia: Tonino Delli Colli
Musiche: Robert Schumann, Georges Garvarentz
Montaggio: Henry Taverna
Durata: 95
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA, EASTMANCOLOR
Tratto da: romanzo omonimo di Christine de Rivoyre
Produzione: CINEUROP (PARIGI), MANCORI (ROMA), BERCOL FILMS, CHRETIEN
Distribuzione: REGIONALE - CD VIDEOSUONO
NOTE
- REVISIONE MINISTERO NOVEMBRE/DICEMBRE 2001
- DIALOGHI: C. DE RIVOYRE.
CRITICA
"Basato su un soggetto decadente e di un realismo da melodramma, il film risulta assurdo nei personaggi e nella vicenda, vanamente ridondante di estetismi di vecchia maniera; neppure alcune buone interpretazioni riescono a rinvigorirlo." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 62, 1967)