La quarantenne Suzanne vive con il marito e i figli adolescenti in una bella villa nel sud della Francia. Stanca della noiosa routine, Suzanne decide di riprendere il suo lavoro di chinesiterapeuta abbandonato alla nascita dei figli. Ma non è tutto. Il rapporto con suo marito, un uomo conservatore e borghese, si è ormai logorato. Per questo non esiterà a buttarsi tra le braccia di Ivan, l'operaio spagnolo rude e silenzioso che le sta ristrutturando lo studio. Nonostante la clandestinità della situazione, Suzanne si sente nuovamente viva come non le accadeva da tempo e desiderata come mai prima d'ora in vita sua. Deciderà quindi di abbandonare la famiglia e seguire la passione, ma suo marito si rivelerà tutt'altro che disposto a lasciarla andare...
SCHEDA FILM
Regia: Catherine Corsini
Attori: Kristin Scott Thomas - Suzanne, Sergi López - Ivan, Yvan Attal - Samuel, Bernard Blancan - Rémi, Aladin Reibel - Dubreuil, Alexandre Vidal - David, Daisy Broom - Marion, Berta Esquirol - Berta, Gérard Lartigau - Lagache, Geneviève Casile - Madre di Samuel, Philippe Laudenbach - Padre di Samuel, Michèle Ernou - Sig.ra Aubouy, Jonathan Cohen - Banchiere, Hélène Babu - Dorothée, Mama Prassinos - Sig.ra Dubreuil, Philippe Beglia - Antiquario, David Faure - Capo del personale, Sali Cervià - Ragazza alla stazione di servizio, Asun Planas - Trentenne
Sceneggiatura: Catherine Corsini, Gaëlle Macé - collaborazione
Fotografia: Agnès Godard
Musiche: Georges Delerue, Antoine Duhamel
Montaggio: Simon Jacquet
Scenografia: Laurent Ott
Costumi: Anne Schotte
Altri titoli:
Die Affäre
Leaving
Durata: 85
Colore: C
Genere: DRAMMATICO ROMANTICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)
Produzione: PYRAMIDE PRODUCTIONS, CAMERA ONE, VMP, SOLAIRE PRODUCTION, CANAL +, CINÉ CINÉMA
Distribuzione: TEODORA FILM (2010)
Data uscita: 2010-03-05
TRAILER
CRITICA
"Un adulterio è argomento prezioso per il cinema: qui la storia è complicata dalle differenze di classe e dai diversi paesi di origine. (...) si capisce che si tratta di un raffinato gioco di ruolo, dove tre personaggi portano alle estreme conseguenze i risvolti della loro personalità: il marito francese (Yvan Attal, costruito sulla falsariga del ministro François Fillon, diceva la regista) non può sopportare che la sua immagine venga intaccata pubblicamente, soprattutto ora che ha deciso di entrare in politica, Suzanne vuole vivere fino in fondo quell'attrazione mai provata prima, Ivan si dimostra accogliente e paziente a dispetto di ogni cliché di machismo. Ma se la moglie fosse stata francese, il marito inglese e l'amante italiano? Lei avrebbe ancora il suo conto, lui non si accorgerebbe di niente, l'altro se ne andrebbe a seguire la squadra in trasferta." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 5 marzo 2010)
"In un periodo che al cinema suggerisce solo riprese e riferimenti, non sorprende il teorema truffautiano svolto dalla francese Corsini, Peccato che 'L'amante inglese' ('Partir') estirpi dal modello 'La signora della porta accanto' qualsiasi palpito di calore e ne inverta l'oltranzistico, folle romanticismo in una cerebrale e cruda resa dei conti neo-femministica. (...) I temi dell'amore-passione e del prezzo della libertà individuale risultano insomma forzati per amore di tesi, finendo con lo svuotare lo slancio di un film corretto e lineare sul piano professionale." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 5 marzo 2010)
"Proletari di tutto il mondo, rallegratevi. Basta con i menage borghesi, le case tutte design e comfort, i mariti agiati e noiosi come le loro cravatte. Dopo i 40 alle donne ci vuole un uomo vero, uno che lavori con le mani e non si metta a mandare sms mentre la moglie sul cuscino accanto sfoglia riviste. Uno che conosca la vita e sappia cantare: magari in catalano, come fa l'operaio Sergi Lopez con Kristin Scott Thomas in 'L'amante inglese' (...). L'assunto è quasi ovvio, il resto meno. Anche perché il borghese qui si vendica con le sue armi preferite: i quattrini." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 marzo 2010)