Pierre, maturo industriale, anche se convive da lungo tempo con la giovane Hèlène, è legato sempre da amicizia e affetto alla moglie Catherine ed al figlio. Per ragioni di lavoro egli ha già predisposto un viaggio a Tunisi con Hèlène: ma un incontro con il figlio, con il quale ha rari contatti, lo induce a promettergil di passare le vacanze insieme nella loro villa al mare. Il conseguente rinvio del viaggio a Tunisi irrita Hèlène che, sembrandole vedere nell'atteggiamento di Pierre un accenno di distacco, ha un litigio con l'amante. Durante il lungo viaggio in automobile verso Rennes per affari, Pierre, ripensando ad Hèlène, cerca di scoprire la ragione del suo comportamento: rivive così, confusamente, i tempi belli della sua vita familiare e quelli con Hèlène e decide di scrivere una lettera di addio all'amante. Ma, per un improvviso grave incidente automobilistico, Pierre viene trasportato all'ospedale dove muore. Sul suo corpo viene trovata quella lettera di addio che viene consegnata alla moglie Catherine. Costei, dopo averla letta, preferisce distruggerla per evitare ad Hèlène un grande dolore.
SCHEDA FILM
Regia: Claude Sautet
Attori: Jean Bovise, Bobby Lapointe, Gérard Lartigau, Lea Massari, Michel Piccoli, Jacques Richard, Hervé Sand, Romy Schneider, Dominique Zardi, Betty Beckers
Soggetto: Paul Guimard
Sceneggiatura: Jean-Loup Dabadie, Paul Guimard, Sandro Continenza, Claude Sautet
Fotografia: Jean Boffety
Musiche: Philippe Sarde
Montaggio: Jacqueline Thiédot
Durata: 89
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA TECHNICOLOR
Tratto da: ROMANZO DI PAUL GUIMARD
Produzione: LIRA (PARIS), EDMONDO AMATI PER LA FIDA (ROMA)
Distribuzione: FIDA - NUMBER ONE VIDEO
NOTE
ALESSANDRO CONTINENZA CURO' L'ADATTAMENTO E I DIALOGHI DELLA VERSIONE ITALIANA.
CRITICA
"Acuto e struggente melodramma sentimentale dell'elegante Claude Sautet, un ritratto delicato e sensibile dell'eterno e sfruttatissimo triangolo. Sospeso tra ricordi, rimorsi e fantasie, il misurato Michel Piccoli è giustamente indeciso: mica facile scegliere fra Romy Schneider e Lea Massari. Un capolavoro di maliziosa idiozia la traduzione del titolo, in originale il ben più poetico: 'Les choses de la vie'". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 6 febbraio 2001)