A Parigi il francese Victor, un giornalista, accoglie nell'alloggio in cui convive con la tedesca Martha e, su preghiera di quest'ultima, l'amica di lei, Anna, una italiana che ha interrotto il proprio rapporto con l'amante Michel. Poiché Anna e Victor si innamorano, Martha, ferita e delusa, se ne va a lavorare come dottoressa in un ospedale del Mali. Sposatasi con Victor, Anna è tuttavia perseguitata dal rimorso e, dato che ora si trova in ospedale per una diagnosi che lascia poche speranze, è convinta che finirà per morire, magari per una fattura fattale dalla ex-amica ora nemica. Mentre si consulta con Tan, uno strano vecchietto suo condomino, e continua a fare sogni angosciosi di curiosi riti magici nella propria camera, Anna scrive a Martha, dicendole che la vuole vedere per farsi perdonare. Sulle prime Victor è contrario, poi finisce con il telegrafare per conto suo alla mai dimenticata dottoressa. Questa arriva a Parigi, Martha appare gelida e distante dinanzi alle suppliche insistenti di Anna, oltre che dura e sprezzante con Victor. Poi, lentamente, il rancore di Martha comincia a cedere, finché lei stessa si abbandona a Victor e la passione fra i due ha il sopravvento. Anna non lo sa e, dato che la diagnosi sembra ora meno minacciosa e le cure cominciano a fare effetto, lasciato l'ospedale accetta il consiglio di Jan: accompagnata da Andrej, un anziano e paziente amico di costui, va a passare una settimana in un paesino brètone. A detta dei due, là, se uno passeggia durante la notte fra strani massi di pietra e beve l'acqua purissima di una certa fontana, insieme al corpo anche lo spirito può guarire per sempre. Anna, al ritorno, scopre l'amica con Victor: l'amara situazione di un tempo sembra ora riprodursi in senso inverso. Martha comunque decide di ripartire per il Mali ma Victor riesce a rintracciarla all'aeroporto, chiedendole di parlare con la moglie. Martha accetta, trova Anna rifugiatasi in casa di Jan, in cerca di conforto. Nella commozione reciproca, tocca questa volta a Martha di chiedere umilmente perdono. Mentre Victor decide di partire per un reportage da fare in Africa, troverà al suo ritorno un conciso messaggio: Jan gli spiegherà tutto, poichè Anna e Martha sono partite per il Mali insieme.
SCHEDA FILM
Regia: Margarethe von Trotta
Attori: Stefania Sandrelli - Anna, Barbara Sukowa - Martha, Sami Frey - Victor, Jan Biczycki - Swirnarski, Sotigui Kouyaté - Ragazzo di colore, Pierre Deny - Giornalista, Alexandre Mnouchkine - Andrej, Jacques Sernas - Dr. Wargnier, Kadidia Diarra - Bambina, Bernard Tachl - Portiere
Soggetto: Margarethe von Trotta
Sceneggiatura: Margarethe von Trotta
Fotografia: Tonino Delli Colli
Musiche: Eleni Karaindrou
Montaggio: Nino Baragli
Scenografia: Antonello Geleng
Arredamento: Massimo Tavazzi
Costumi: Nicoletta Ercole
Effetti: Paolo Ricci
Altri titoli:
The African Woman
The Woman from Africa
L'africaine
Durata: 105
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICO, TELECOLOR
Produzione: AUGUSTO CAMINITO PER SCENA GROUP (ROMA), BIOSKOPFILM (MONACO), RACHEL PRODUCTIONS (PARIGI), IN COLLABORAZIONE CON RAIDUE
Distribuzione: ARTISTI ASSOCIATI INTERNATIONAL (1990) - RICORDI VIDEO - BMG VIDEO
CRITICA
"Quello che a Margarethe von Trotta è riuscito con L'africaine (L'Africana) è l'amalgama dello scenario. Tendono a estrapolarsi gli ingredienti, personaggi più ibseniani che cechoviani, suggestioni drammatiche alla Bergman in un climaterio mediterraneo e francese, tematiche da grande letteratura romantica, gioco a rimpiattino tra piani del detto e non detto, distrazioni a riporto su parentesi di esoterismo e magia. E' come se la von Trotta sia rimasta sul piano linguistico a quei movimenti tra 'paura e amore' del film precedente: la regia è partecipe e distaccata insieme, con dialogati che smottano talora nel silenzioso facile ma sempre addosso ai personaggi con tale inerenza e intimità da isolarli dal contesto." (Alberto Pesce, La Rivista del Cinematografo)