Un senzatetto schizofrenico è convinto di essere uno zombie alieno mandato sulla terra. Inizia quindi a vagabondare per le vie di Los Angeles dove diventa involontario testimone di omicidi e scopre di essere in grado di riportare i morti in vita attraverso rapporti omosessuali.
SCHEDA FILM
Regia: Bruce LaBruce
Attori: François Sagat - Zombie, Rocco Giovanni, Wolf Hudson, Eddie Diaz, Andrew James, Matthew Rush, Erik Rhodes, Francesco D'Macho, Adam Killian, Tony Ward, Santino Rice, Tim Kuzma, Trevor Wayne, Deadlee
Sceneggiatura: Bruce LaBruce
Fotografia: James Carman
Musiche: Kevin D. Hoover, Jack Curtis Dubowsky
Montaggio: Jörn Hartmann
Scenografia: Steve Hall (II)
Costumi: Arno Roca
Effetti: Joe Castro
Altri titoli:
L.A. Zombie: Hardcore
Durata: 63
Colore: C
Genere: HORROR EROTICO
Produzione: BRUCE LABRUCE, ARNO ROK, ROBERT FELT, MACIEK DZIEKIEWICZ, DAMIAN TODARO, JÜRGEN BRÜNING, JÖRN HARTMANN PER DARK ALLEY MEDIA, WURSTFILM
Distribuzione: DVD: ATLANTIDE ENTERTAINMENT (2010)
NOTE
- IN CONCORSO AL 63. FESTIVAL DEL FILM DI LOCARNO (2010).
- PRESENTATO AL 28. TORINO FILM FESTIVAL NELLA SEZIONE "ONDE".
CRITICA
"Ai festival non ci sono più i Bergman di una volta, ma sarà difficile superare le nefandezze di 'L.A. Zombie', a meno di non fare un'edizione in odorama. (...) Pieno di perversità sado-maso (Village nuovayorkese anni '70) che neppure il proustiano barone di Charlus avrebbe immaginato, il film è un eccesso che non spaventa né eccita, accolto dalla stampa con risate." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 6 agosto 2010)
"I registi abbisognano di tecnici specializzati. Qui serviva un 'bondage master', debitamente ringraziato nei titoli di coda. Vedi mai che uno sbaglia a fare i nodi, e l'energumeno in calzoncini di pelle nera che compare in scena imbragato come un salsicciotto rompe l'incanto? (...) Resta da attribuire la mostruosa appendice a coda di scorpione del protagonista, una specie di zombie dipinto d'azzurro che penetra cadaveri nei bassifondi di Los Angeles (...). A Locarno era in versione soft, stentiamo a immaginare come possa essere la hard: forse fa più ridere, il mostro ogni tanto ricorda il cult movie 'The Toxic Avenger'. Sostiene Camille Paglia che anche Poe era un campione di necrofilia, perché scandalizzarsi?" (Mariarosa Mancuso, 'Il Foglio' 6 agosto 2010)
"Il piatto è servito, scandalizziamoci. Dolce e brutale, scalpo e tatuaggi, ipermuscolare macho-skinhead, il pornodivo Françoise Sagant è un alieno fosforescente con i perdenti sanguinolento scomparso dall'Oceano Pacifico. (...) sembra una valle di lacrime quella che incontra Zombie, e i suoi occhi malinconici alla fine piangono sangue prima di seppellirsi in un cimitero (...) tra il notturno No. 1 di Chopin e i pezzi techno di Kevin Hoover. Per 'guarire' invece del dito di E.T. il nostro Zombie usa l'enorme pene eretto a punta di scorpione che maneggia come in un film hardcore." (Silvio Danese, 'Nazione, Carlino, Giorno', 6 agosto 2010)
"Il regista non esita a rivendicare lo struggente romanticismo di 'L.A. Zombie', che paragona a Poe e Boudelaire. Non bisogna dargli troppo ascolto naturalmente. Anche se, a scavare sotto la crosta, il suo porno mostra una discendenza abbastanza nobile: quella dello storico cinema underground americano. Sotto certi aspetti, pare la versione 'splatter' delle fantasie cinematografiche gay di Kenneth Anger, o di Andy Warhol e del suo allievo Paul Morrissey. Inclusa la colonna sonora, che il regista si è fatto comporre nello stile dei Tangerine Dream anni 70." (Roberto Nepoti. 'La Repubblica', 6 agosto 2010)