La volpe e la bambina

Le renard et l'enfant

Un'amicizia indimenticabile nel doc favola di Jacquet. Meraviglia della natura negli occhi delle due protagoniste

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FRANCIA 2007
E' una bella mattina d'autunno e una bambina percorre un sentiero in mezzo alla natura segreta e selvaggia. Durante il suo cammino, la bambina si imbatte in una volpe e ne rimane al contempo affascinata e impaurita. Vinto il timore iniziale, la bambina si avvicina alla volpe e da quel momento vivrà un'incredibile avventura.
SCHEDA FILM

Regia: Luc Jacquet

Attori: Bertille Noël-Bruneau - La bambina, Ambra Angiolini - Voce narrante

Soggetto: Luc Jacquet

Sceneggiatura: Eric Rognard

Fotografia: Éric Dumage, Gérard Simon

Musiche: Alice Lewis, Evgueni Galperine, David Reyes

Montaggio: Sabine Emiliani

Effetti: Hugues Namur, Cédric Fayolle

Altri titoli:

The Fox & the Child

Durata: 90

Colore: C

Genere: FAMILY

Produzione: BONNE PIOCHE, FRANCE 3 CINÉMA

Distribuzione: LUCKY RED (2008), DVD: LUCKY RED

Data uscita: 2008-03-21

TRAILER
CRITICA
"Il racconto è ripetitivo è un po' languente, con punte drammaturgiche quali un porcospino che mangia una fetta di prosciutto. Però i paesaggi sono rasserenanti, la morale condivisibile, ammirevole la capacità di mettere in scena gli animali." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 21 marzo 2008)

"Visto attraverso gli occhi capaci di stupore della bambina, il film conduce in luoghi splendidi e remoti a rimirare a distanza ravvicinata il mondo degli animali quando agiscono inconsapevoli della nostra presenza: dall'alce all'istrice, dai lupi alla lince, dai lupi alla lince, dall'opossum all'orso bruno. Tutti ripresi, così come le volpi selvatiche, in quello straordinario habitat che è il parco Nazionale degli Abruzzi. I cui scorci montati insieme con quelli dell'Ain vanno a comporre un paesaggio che pur partendo alla realtà assume una suggestione fantastica e pressoché magica. Sono i valori sicuri di questa fiaba realizzata con molta abnegazione e niente effetti speciali, che rischia a volte di scivolare nel patinato, ma contiene l'idea vincente di una natura chiusa nel suo mistero e da accettare così com'è." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 21 marzo 2008)

"Si va dalla retorica della natura alla Disney anni '50 con fiori in sboccio, rane che saltellano, alla nevrosi di questa bambina molesta e tosta come una mini Isabelle Huppert: se qualche volpe la vede in giro nei boschi chiami subito il Telefono Azzurro." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 21 marzo 2008)

"Nell'abituale stile documentaristico di Jacquet non ci sono dialoghi mentre la piacevole voce fuori campo di Ambra Angiolini (come quella di Fiorello per la 'Marcia dei Pinguini'), a confronto con le immagini, sembra un orpello." (Pedro Armocida, 'Il Giornale', 21 marzo 2008)