LA VESTALE DI SATANA

Sposi da poche ore, Stefano e Valeria, raggiungono dalla Svizzera il Belgio, dove s'imbarcheranno per l'Inghilterra. Una volta a Ostenda, però, la donna acconsente al desiderio del marito, che per oscure ragioni intende rinviare la partenza il più possibile. Nel lussuoso e semideserto albergo in cui sono alloggiati, i due conoscono un'affascinante contessa ungherese, Elisabeth Bathoryn, dall'apparente età di trent'anni, e la sua taciturna segretaria Ilona. Per nulla suggestionata dalle parole del portiere, che assicura d'aver già ospitata la nobildonna, anche allora nel fiore dell'età, circa quarant'anni prima, Valeria accetta con evidente disagio le premure che la contessa le dimostra (intanto, il Belgio è scosso da quattro feroci delitti, vittime altrettante ragazze, i cui cadaveri sono stati ritrovati senza più una goccia di sangue). L'atteggiamento della giovane cambia, però, allorché Elisabeth la convince - avendola vista sconvolta per una inaspettata esplosione di violenza da parte di Stefano - ad aver un innaturale rapporto con lei. Per dimostrarle che nessun uomo è degno d'essere amato, la contessa fa in modo che Valeria scopra Stefano in compagnia d'Ilona; ma qualcosa avviene, senonché la giovane segretaria, feritasi in una colluttazione con l'uomo, è ormai soltanto un cadavere. Fatto sparire il suo corpo, con l'aiuto di Elisabeth, Stefano vorrebbe che Valeria partisse finalmente con lui per l'Inghilterra. Ma la donna, ormai succube della contessa, gli resiste, finché, per liberarsi di lui, lo uccide. Bevuto avidamente il suo sangue e sbarazzatesi del suo cadavere, Valeria ed Elisabeth partono, nottetempo, in auto, per raggiungere la frontiera prima che sorga il sole. L'eccessiva velocità provoca un incidente, in cui la contessa muore, trafitta da un palo. Ma Valeria, sopravvissuta, continuerà la stessa incessante ricerca dell'eterna giovinezza, a prezzo del sangue altrui.