Il giovane regista parte dall'assunto che all'interno della sua famiglia, originaria delle Alpi del Sud della Francia, ci sono sempre stati numerosi casi di turbe mentali. Suo padre, per esempio, è stato un uomo eccentrico, adoratore di Hitler, Stalin e Mao. Quindi ha pensato di fare delle indagini. Ha avuto così modo di constatare come tali problemi fossero particolarmente frequenti nella zona e quidi, avrebbero potuto essere riconducibili all'ambiente. Quali terribili segreti cela la sua Terra? Le sue ricerche sui casi di suicidio, omicidio, sacrifici umani e ogni altro tipo di morte violenta avvenuti nell'ultimo secolo vengono raccontate attraverso interviste e sopralluoghi nelle zone dell'Alta Provenza e delle Alpi francesi.
SCHEDA FILM
Regia: Luc Moullet
Attori: Antonietta Pizzorno - Se stessa, Jacques Zimmer - Se stessa
Sceneggiatura: Luc Moullet
Fotografia: Pierre Stoeber
Montaggio: Anthony Verpoort
Suono: Olivier Schwob
Durata: 90
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO SOCIALE
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: LES FILMS D'ICI
NOTE
- PRESENTATO ALLA 41. QUINZAINE DES RÉALISATEURS, CANNES 2009.
- IN CONCORSO AL 50. FESTIVAL DI POPOLI (2009).
CRITICA
"'La Terre de la folie' è un film morale. Nel senso rohmeriano, però, come espressione dello spirito, lo spirito dei folli. Se lo dice Luc Moullet possiamo crederci, intanto perché ne è il regista, poi perché è acuto critico di cinema e soprattutto è dotato di capacità d'osservazione impeccabile. Unita a un umorismo quasi brechtiano che gli permette di trasformare i soggetti dei suoi film in pensiero universale sul presente e sulla società umana. I pazzi di 'La Terre de la Folie', che definire un documentario sarebbe un poco riduttivo pure se tutto è vero, personaggi e fatti narrati, sono gli assassini seriali o estemporanei che affollano la regione delle Alpi del sud, da cui è originario il regista. (...) Cosa cerca Moullet tra quelle montagne dove in pochi sembrano essere immuni dalla follia? Sarà colpa del vento, dell'isolamento, di una certa inadeguatezza all'immensità del mondo moderno? Follia criminale, follia artistica: un gioco della realtà sottile e intrigante." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 22 maggio 2009)