Da quando la piccola Amal è tornata nel suo quartiere, ricorda solo un grande albero che non c'è più. Un sicomoro su cui lei e i suoi fratelli si arrampicavano. Si ricorda di quando portava il caffè a suo padre nel frutteto. Dopo è arrivata la guerra. Amal e i suoi fratelli hanno perso tutto. Sono figli della famiglia Samouni, dei contadini che abitano alla periferia della città di Gaza. È passato un anno da quando hanno sepolto i loro morti. Ora devono ricominciare a guardare al futuro, ricostruendo le loro case, il loro quartiere, con i suoi alberi, la loro memoria.
SCHEDA FILM
Regia: Stefano Savona
Sceneggiatura: Stefano Savona, Léa Mysius, Penelope Bortoluzzi
Fotografia: Stefano Savona
Musiche: Giulia Tagliavia
Montaggio: Luc Forveille
Suono: Margot Testemale, Jean Mallet
Altri titoli:
Samouni Road
Durata: 128
Colore: B/N-C
Genere: ANIMAZIONE
Produzione: PICOFILMS, DUGONG FILMS CON RAI CINEMA, ALTER EGO PRODUCTION, IN COPRODUZIONE CON ARTE FRANCE CINÉMA, ARTE FRANCE UNITÉ SOCIÉTÉ ET CULTURE
Distribuzione: CINETECA DI BOLOGNA
Data uscita: 2018-10-08
TRAILER
NOTE
- LE ANIMAZIONI SONO DI SIMONE MASSI.
- IL FILM HA OTTENUTO IL SOSTEGNO DI EURIMAGES, CNC, MIBACT - DIREZIONE GENERALE CINEMA, CICLIC, REGIONE MARCHE - MARCHE FILM COMMISSION, ÎLE DE FRANCE, CINETECA DI BOLOGNA, TRENTINO FILM COMMISSION, REGIONE LAZIO, LUCA ROSSI PER PRODUTTORI ASSOCIATI E FONDAZIONE PIANO TERRA ONLUS.
- PREMIO OEIL D'OR COME MIGLIOR DOCUMENTARIO ALLA 50. QUINZAINE DES RÉALISATEURS (CANNES 2018).
- CANDIDATO AL DAVID DONATELLO 2019 PER: MIGLIOR DOCUMENTARIO.
CRITICA
"(...) un film di straziante potere emotivo, dove la forza documentaria delle riprese si intreccia con la bellezza di un'animazione che rifugge da ogni precisione realistica (...) un nuovo tassello di un viaggio dentro il cinema e la sua capacità davvero unica di raccontare la Storia riflettendo sui suoi drammi". (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 11 maggio 2018)
"'La strada dei Samouni' è (...) un documentario, una ricostruzione testimoniale e una invenzione poetica, ma il risultato è un'opera emozionante e sconvolgente, bellissima e dolorosa, che usa la forza del cinema e delle sue diverse facce per riannodare le trame smagliate della memoria". (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 8 ottobre 2018)