Edoardo, docente universitario italiano di mezza età, conosce Edith presso una tavola calda in cui lavora negli USA, paese di cui si è talmente invaghito da desiderare di diventare cittadino americano. Mentre sta per pronunciare il sì alle nozze con Edith, inopinatamente promossa impiegata di banca, si volta all'arrivo di Anna, la migliore amica italiana di Edith, di cui ha sposato il fratello e subito ne rimane invaghito. Dopo il viaggio di nozze a quattro a Venezia, Edoardo, che ha trovato subito passionalmente disponibile Anna, non riesce a staccarsi da Edith, ma neppure a rinunciare all'amante. Le due coppie partono per l'America, dove Edoardo ha ottenuto un incarico alla Berkeley University e dove - pur geloso di Edith ogni qualvolta un qualche infondato indizio gliene dia occasione - continua a dividere le sue prestazioni sentimentali fra le due donne. Finché, al ritorno di Edith da un viaggio che aveva presentato al marito come esigenza di lavoro, lasciandolo solo con l'amica, Edoardo, al termine di un violento alterco con Edith, scopre che la moglie si è assentata a causa di una visita specialistica, che le ha diagnosticato un incurabile tumore al cervello. Dopo la morte di Edith, Anna si allontana, e il vedovo si consola con l'ottenuta cittadinanza USA.
SCHEDA FILM
Regia: Giovanni Soldati
Attori: Stefania Sandrelli - Anna, Trudie Styler - Edith, Thommy Berggren - Edoardo, Harvey Keitel - Vaclav, Giuseppe Mannajuolo - Franco, Giuseppe Cederna, Antonio Finocchito, Giovanni Lombardo
Soggetto: Mario Soldati
Sceneggiatura: Brian Freilino, Giovanni Soldati, Gino Capone
Fotografia: Romano Albani
Musiche: Gino Paoli
Montaggio: Roberto Martini
Scenografia: Marco Dentici
Costumi: Jost Jakob
Durata: 94
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICA, TELECOLOR
Tratto da: LIBERAMENTE ISPIRATO AL ROMANZO OMONIMO DI MARIO SOLDATI
Produzione: AUGUSTO CAMININO PER SCENA FILM PRODUCTION
Distribuzione: TITANUS - RICORDI VIDEO
CRITICA
"Arduo tradurre in poche parole l'essenza del bel romanzo di Mario Soldati 'La sposa americana'. Il suo scheletro narrativo, certo, è facilmente riassumibile: (...) Peccato, perché sui suoi valorosi interpreti, l'italiana Stefania Sandrelli per Anna, l'inglese Trudie Styler per Edith, lo svedese Tommy Berggren per Edoardo, nonché l'americano Harvey Keitel (che amplia il trio in quartetto nei panni dell'ambiguo ma non troppo) marito e fratello delle due donne, il giovane Soldati avrebbe certo potuto basarsi per ottenere qualcosa di più scavato ed omogeneo." (Guglielmo Biraghi, 'Il Messaggero' , 11 ottobre 1986)
"Del film che Giovanni Soldati ha liberamente tratto dal romanzo del padre Mario si parlò una quindicina di giorni fa in occasione dell'anteprima nell'ambito della rassegna di Rimini 'Europa Cinema'. (...) Oltre a spaziare dalle colline piemontesi a Venezia e da New York a San Francisco, ricorre ad un cast che annovera lo svedese Tommy Berggren il protagonista già mirabile interprete dei film di Widerberg Elvira Madigan e Joe Hills la nostra Stefania Sandrelli (naturalmente nei panni dell'ammaliatrice), l'inglese Trudie Styler (la sposa) e l'americano Harvey Keitel. Ma, se si eccettua la Sandrelli che almeno investe il proprio personaggio con una punta di disinvoltura e simpatica autoironia, gli altri nulla possono contro il disegno superficiale delle rispettive figure." (Leonardo Autera, 'Il Corriere della Sera' , 10 otttobre 1986)
"Liberamente tratto dall'omonima opera di Mario Soldati e diretto dalla sua progenie Giovanni, 'La sposa americana', inno alla nazione statunitense e ai valori moderni che essa incarna, è una pellicola pesantemente psicologistica con forte, insistito spessore simbolico. (...) Del resto, una storia familiare è anche questo film con la sua parentela fra scrittore e regista e con il suo legame passato tra la Sandrelli e Gino Paoli (il quale vi ha curato le musiche) e quello attuale fra la stessa e il regista. Male interpretata, la pellicola travolge anche il bravo Keitel, che qui fa la parte di un simpatico fratello semispiantato con addosso - chissà come - i modelli di Armani." ('Il Resto del Carlino' , 7 ottobre 1986)