LA SIGNORA IN BIANCO

INSIGNIFICANCE

GRAN BRETAGNA 1986
A New York nel 1953, un'avvenente bionda attrice sta girando in ore serali una scena in una strada della città. Una folata di vento, preparata dal regista, le fa alzare la gonna dell'elegante abito bianco e la gente che s'è radunata intorno per l'occasione può ammirare le splendide gambe della giovane donna. Finita la scena ella fugge via a bordo di una macchina, invano inseguita dal marito, ex giocatore di baseball, che vorrebbe lei smettesse con quel lavoro poco dignitoso. Frattanto in una stanza d'albergo un vecchio professore ebreo, scampato alla morte a Dachau, consapevole della pericolosità delle armi atomiche, ripassai numerosi fogli su cui ha appuntato i suoi recenti studi sulle nuove teorie scientifiche. A perseguitarlo e a minacciarlo c'è un ambiguo senatore che vorrebbe costringerlo a testimoniare in tribunale per una condanna ufficiale del riarmo sovietico. L'attrice si fa lasciare davanti all'albergo dello studioso e si presenta a lui che non la conosce. I due, entrambi noti, insoddisfatti e soli, pian piano fanno amicizia e scoprono di avere tante cose in comune: traumatizzanti esperienze di vita passata e quindi ricordi spiacevoli da dimenticare, pessimismo riguardo al futuro, desiderio di situazioni nuove più gratificanti. Lui ripensa allo sterminio dei campi di concentramento e alla bomba lanciata sul Giappone; lei ripensa alla sua infanzia piena di crudeltà e di passi nel mondo della celluloide. Ma ecco che nell'appartamento piomba il geloso marito dell'attrice, il quale crede che la moglie lo stia per l'ennesima volta tradendo, ma si sbaglia poiché lo scienziato sta solo cercando di rassicurare quell'infelice creatura e con molta delicatezza lascia i due soli nell'abitazione. La donna fra crisi di pianto e di rimorso dichiara al marito che vorrebbe un figlio (anzi sa che è rimasta incinta) ma l'uomo che pur l'adora ma non la comprende, le dice che lei non potrà mai realizzare quel sogno perché il suo corpo è soggetto a continue emorragie che la debilitano e non le permettono di portare avanti nessuna gravidanza. Alla fine i due discutono più animatamente del solito, e dopo accuse reciproche l'uomo si allontana. Frattanto nell'appartamento ritorna il cinico senatore che nevrotico com'è strapazza la donna e la picchia non riconoscendo in lei la famosa star del cinema. Il marito di quest'ultima, pentito, ritorna: trova l'uomo politico e lo aggredisce, ma interviene il professore che giustifica la sua presenza nell'appartamento. Dopo aver gettato tutti i fogli col suo lavoro di anni dalla finestra, affinché nessuno si possa appropriare delle sue scoperte che, se usate nel modo sbagliato potrebbero essere causa di immani tragedie, lo scienziato si tranquillizza, mentre il senatore, umiliato, se ne va pieno di rancore verso quel vecchio pazzo. Il giocatore di baseball stavolta abbandona la moglie in maniera davvero definitiva: la donna infatti ha avuto un'altra crisi e ha perso quel bambino che tanto desiderava. Rimangono soli l'attrice e lo scienziato più sereni e pronti ad affrontare una nuova vita ognuno a modo suo.
SCHEDA FILM

Regia: Nicolas Roeg

Attori: Michael Emil - Lo Scienziato, Theresa Russell - L'Attrice, Tony Curtis - Il Senatore, Gary Busey - Il Giocatore, Will Sampson - Ragazzo Dell'Ascensore, Patrick Kilpatrick - Autista, Ian O'Connell - Aiutoregista, George Holmes - Attore, Richard Davidson - Direttore Della Fotografia, Mitchell Greenberg - Tecnico

Soggetto: Terry Johnson

Sceneggiatura: Terry Johnson

Fotografia: Peter Hannan

Musiche: Stanley Myers

Montaggio: Tony Lawson

Scenografia: David Brockhurst

Costumi: Shuna Harwood

Effetti: Alan Whibley

Durata: 109

Colore: C

Genere: DRAMMATICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: NORMALE

Produzione: JEREMY THOMAS PER RECORDED PICTURE COMPANY (RPC), ZENITH ENTERTAINMENT LTD.

Distribuzione: NORDITALIA CINEMATOGRAFICA (1988) - PLAYTIME, EDEN VIDEO

NOTE
- LO SCENOGRAFO DAVID BROCKHURST E' ACCREDITATO COME DAVID BROCKHLEURST.
CRITICA
"Il titolo originale è 'Insignificance' e allude alla vuota vanità del mondo, ma i distributori hanno preferito mettersi sulla scia del successo de 'La signora in rosso' di Gene Wilder, per via dell'immagine della gonna sollevata da uno sbuffo di vapore della sotterranea. Qui però la protagonista è bionda come Marilyn e la sua gonna è candida com'è ricordato nel titolo. (...) Tratto da un testo teatrale di Terry Johnson, il film di Roeg ('A Venezia un dicembre rosso shocking', 'L'uomo che cadde sulla terra') fu presentato a Cannes nell'85, quando trionfò lo jugoslavo Kusturica con 'Papà in viaggio d'affari'. Graffiante, ma involuto, appesantito da un massiccio ricorso al flashback, non riscosse il successo che forse, per le sue notazioni intelligenti, avrebbe meritato. Tra gli interpreti, accanto alla Russell, che dà della Monroe un ritratto abbastanza attendibile, spiccano Emil e Busey e, tra i compari, nella veste di un paziente ascensorista, il colossale indiano Will Sampson, lanciato da Forman nel 'Nido del cuculo'." ('Il Resto del Carlino' , 12 giugno 1988)

"Scritto per il teatro londinese agli inizi degli anni Ottanta, l'apologo è bizzarro e propone un'ennesima variazione sul mito biografico e umano di Marilyn Monroe. Terry Johnson, autore della commedia 'Insignificance' da cui il film è tratto immagina, infatti, che la diva, dopo aver girata la famosa scena della corrente d'aria che le solleva la gonna ('Quando la moglie è in vacanza', 1954), capiti nella camera d'albergo di Albert Einstein e gli chieda di poter spiegare, a modo suo, la teoria della relatività. La conversazione tra due anime unite dalla solitudine e dal tormento del passato (gli effetti del sesso e della bomba atomica) è bruscamente interrotta dall'arrivo di Joe Di Maggio, incapace di capire i travagli esistenziali della moglie; e, quindi, sfocia nel dramma. Quando sulla scena irrompe un senatore maccartista, che vuole convincere lo scienziato a deporre presso la commissione per le attività antiamericane e che provoca con un pugno l'ennesimo aborto della infelice diva." ( 'Il Secolo XIX' )