Il popolo geme sotto il giogo tirannico del crudele Governatore, ma per neutralizzare ogni sentimento di ribellione, questi invita tutti gli abitanti del villaggio a un gran banchetto nel castello, cui partecipa, suo malgrado, anche la bellissima Carin con i suoi genitori. Il Governatore se ne invaghisce e medita di sposarla. Compare, anche Aram, detto Robin Hood, noto per il suo ardire. Questi assume un contegno provocante e insulta il Governatore quindi fugge nei boschi dove organizza la insurrezione di tutto il popolo. Intanto il Governatore per convincere Carin a sposarlo fa arrestare suo padre. Ma Robin Hood che l'ama riamato, penetra nel castello, sfida il Governatore e lo ferisce. Robin Hood è cacciato in prigione, ma Carin con l'aiuto di Padre Lorenzo lo libera. Il Governatore venuto a conoscenza di ciò fa imprigionare anche Carin e il frate e chiede rinforzi di armi ed armati. Ma l'intraprendente Robin Hood riuscirà ancora una volta ad avere la meglio e dopo aver sbaragliato la scorta armata, riesce a far trionfare l'insurrezione.
SCHEDA FILM
Regia: Hampe Faustman
Attori: Georg Fant - Aram, detto Robin Hood, Georg Rydeberg - von Dotzen, Elsie Albiin - Carin, Thor Modeen - Björnram, fabbro, Gunnar Olsson - Bosse Enöga, Tord Stål - Padre Lorenzo, Artur Rolén - Getaskalle, Ragnar Falck - Vesslan, Vera Valdor - Figlia di von Dotzens, Gösta Gustafson - Eghil Sjunnesson, padre di Carin, Hanny Schedin - Kersti, Nils Hallberg - Tjuvaskata, Wiktor Andersson, Bengt Eklund, Olle Hilding
Sceneggiatura: Arne Bornebusch, Adolf Schütz - adattamento, Paul Baudisch - adattamento
Fotografia: Felix Forsman
Musiche: Jules Sylvain
Montaggio: Hans Gullander
Scenografia: Karl Fager, Bertil Duroj
Costumi: Julius Krafft
Altri titoli:
Der Rebellenhauptmann
Harald Handfaste, Sveriges Robin Hood
Durata: 90
Colore: B/N
Genere: AVVENTURA
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.37)
Tratto da: striscia a fumetti "Harald Handfaste"
Produzione: FILM AB LUX
Distribuzione: ROMA FILM (1947)
CRITICA
"E' uno dei soliti film di genere avventuroso a base di lotte, di duelli, di cavalcate. Questa volta la scena è trasportata in un medioevo leggendario. Si tratta di un lavoro di scarso valore artistico." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 21, 1947)