Rachel è una avvenente ragazza cubana che debutta, intorno al 1910, come ballerina di 'guaracha' in teatrini di terza categoria. Dieci anni dopo, riesce a portare la rumba dai quartieri negri de L'Avana ai fasti del grande teatro col pubblico elegante. Intanto, intorno a lei si snoda la storia di Cuba dall'inizio del secolo, con avvenimenti che modificano il corso dei suoi amori e della sua carriera. Le elezioni del presidente della Repubblica nel 1910 provocano l'abbandono da parte del suo primo amore, un ricco giovanotto esponente dell'aristocrazia politica e industriale dell'isola. Nello stesso confuso periodo, la morta violenta le strappa quello che poteva essere l'uomo della sua vita. Rachel si rifugia allora in Italia, nel paese di origine della madre, ma dopo la prima guerra mondiale ritorna a casa. La sua carriera artistica finisce negli anni Trenta con la dittatura di Machado e, negli anni '50, il suo cammino si incontra con quello della mafia italo-americana, fino all'arrivo alla fine del decennio di Fidel Castro e al nuovo corso cubano. Rachel oggi, anziana ma ancora vivace, racconta in flash back la propria storia.
SCHEDA FILM
Regia: Piero Vivarelli
Attori: Peppe Zarbo, Vladimir Cruz, Fabio Galli, Sal Borghese, Letizia Raco, Gabriella Giorgelli, Michèle Mercier - Rachel Anziana, Barbara Livi - Rachel, Franco Trevisi, Franco Interlenghi
Soggetto: Patrizia Rosso, Piero Vivarelli
Sceneggiatura: Piero Vivarelli, Patrizia Rosso
Fotografia: Roberto D'Ettorre Piazzoli
Musiche: Fio Zanotti
Montaggio: Alberto Iarini
Durata: 95
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: ZEAL DI PIETRO BELPEDIO
Distribuzione: ARTISTI ASSOCIATI NEW MEDIA/GRUPPO MINERVA INTERNATIONAL (1999) - CIC VIDEO.
NOTE
REVISIONE MINISTERO AGOSTO 1998
CRITICA
"Torna al cinema attivo Piero Vivarelli, figura multiforme del nostro cinema che ha attraversato animando diversi generi dal cosidetto 'musicarello' a quello esotico-erotico, ma anche personaggio umano dagli imprevedibili risvolti (...) La simpatia del film, che è anche quella del regista, non impedisce di coglierne i molti limiti". (Paolo D'Agostini, 'Annuario del cinema italiano 1999 - 2000')