La ragazza in vetrina

ITALIA 1960
Insieme con un gruppetto di italiani, Vincenzo emigra in Olanda per lavorare in una miniera di carbone. La sua prima esperienza è drammatica: imprigionato nelle viscere della terra da un crollo improvviso, viene tratto in salvo quando ogni speranza sembra svanita. Deciso a ritornarsene a casa, Vincenzo accetta di passare il suo ultimo fine settimana in Olanda assieme a Federico, un altro italiano che lavora in miniera. Ad Amsterdam Federico è di casa nella 'strada delle vetrine', dove le prostitute si offrono agli occhi dei passanti. Esortato dall'amico, anche Vincenzo comincia a frequentare l'ambiente. Lo colpisce la bellezza di Els, e a poco a poco tra i due nasce un tenero sentimento, forse preludio del vero amore. Els per la priima volta si sente rispettata e Vincenzo da canto suo è incerto e combattuto tra l'amore per la giovane e il desiderio di tornare in Italia.
SCHEDA FILM

Regia: Luciano Emmer

Attori: Lino Ventura - Federico, Marina Vlady - Else, Magali Noël - Chanel, Bernard Fresson - Vincenzo, Giulio Mancini, Salvatore Lombardo, Salvatore Tesoriero, Antonio Badas

Soggetto: Luciano Emmer, Emanuele Cassuto, Rodolfo Sonego

Sceneggiatura: Luciano Emmer, Vinicio Marinucci, Luciano Martino, Pier Paolo Pasolini

Fotografia: Otello Martelli, Arturo Zavattini - operatore

Musiche: Roman Vlad

Montaggio: Jolanda Benvenuti, Emma Le Chanois

Scenografia: Alexandre Hinkis

Altri titoli:

La fille dans la vitrine

Girl in the Window

Woman in the Window

Durata: 92

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO SOCIALE

Produzione: EMANUELE CASSUTO PER NEPI FILM (ROMA), ZODIAQUE FILM (PARIGI)

Distribuzione: LUX FILM

NOTE
- REVISIONE MINISTERO MARZO 1996.

- IL FILM E' STATO RESTAURATO NEL 2009 DA CSC - CINETECA NAZIONALE.

- PRESENTATO ALLA 66. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2009) NELLA SEZIONE "QUESTI FANTASMI 2".
CRITICA
"(...) Emmer certo poteva darci molto di più, soprattutto se avesse voluto affrontare in modo diretto l'essenza spiccatamente 'politica' del dramma, se più profondamente avesse esplorato i suoi personaggi e il suo ambiente, se non avesse condotto talora la sua vicenda a toni di rosea commedia. (...) Va sottolineata infine una bravura registica che può condurlo ormai (...) alla vera prova della maturità"- (L. Pillitteri, "Il mestiere del critico" a cura di Guido Aristarco, Mursia, 1962).