Woodworth e Brosens tornano in Belgio per rivolgere l'attenzione alle loro terre, più nel dettaglio al villaggio belga del Condroz. Il cuore della pellicola è il cambiamento climatico: l'inverno è divenuto infinito; la primavera non arriva più; le api scompaiono, le mucche non producono più latte e la carestia incombe. Qual è la causa di tutto questo?
SCHEDA FILM
Regia: Peter Brosens, Jessica Woodworth
Attori: Aurélia Poirier - Alice, Django Schrevens - Thomas, Sam Louwyck - Pol, Gill Vancompernolle - Octave, Peter Van den Begin - Marcel, Bruno Georis - Luc, Nathalie Laroche - Marianne, Véronique Tappert - Corinne, Robert Colinet - Louis, Delphine Cheverry - Anoush, Pierre Nisse - Thierry, Michel Charles - Venditore di fiori, Lenka Brosens - Sophie, Damien Marchal - Patrick, Marie-Noëlle Dourtreluingne - Donna che canta, Jamal Hallouzi - Soldato mascherato
Sceneggiatura: Peter Brosens, Jessica Woodworth
Fotografia: Hans Bruch Jr.
Musiche: Michel Schöpping
Montaggio: Jessica Woodworth
Scenografia: Igor Gabriel
Costumi: Claudine Tychon
Altri titoli:
Het Vijfde Seizoen
La quinta stagione
The Fifth Season
Durata: 93
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: CINEMASCOPE (1:2.35)
Produzione: PETER BROSENS & JESSICA WOODWORTH, DIANA ELBAUM & SÉBASTIEN DELLOYE, JOOP VAN WIJK & JB MACRANDER, PHILIPPE AVRIL PER BO FILMS, ENTRE CHIEN ET LOUP, MOLENWIEK FILM, UNLIMITED
Distribuzione: NOMAD FILM (2013)
Data uscita: 2013-06-27
TRAILER
NOTE
- ULTIMO EPISODIO DELLA TRILOGIA INCENTRATA SUL RAPPORTO CONFLITTUALE TRA UOMO E NATURA. GLI ALTRI DUE CAPITOLI SONO "KHADAK" (2006) E "ALTIPLANO" (2009).
- PREMIO ARCA CINEMAGIOVANI COME MIGLIOR FILM E PREMIO GREEN DROP ALLA 69. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2012).
CRITICA
"Sulla fine del mondo riflette anche 'La quinta stagione' di Peter Bronsen e Jessica Woodworth, che immaginano un mondo abbandonato dalla primavera a un eterno inverno di scontento. La natura che si ribella infatti finisce per stravolgere ogni dinamica sociale facendo emergere mostruosi istinti primordiali. Visionario e fuori dagli schemi, ispirato dalle pitture di Bruegel e Bosch, il film propone interessanti riflessioni sulla vita rurale dove il senso del sacro viene profanato dalla perdita di innocenza dell'umanità. Ma l'eccesso di simboli e metafore ne fa un'allegoria troppo cerebrale per avere una reale forza di impatto." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 27 giugno 2013)
"Capitolo conclusivo della trilogia iniziata con 'Khadak' (girato in Mongolia) e proseguita con 'Altiplano' (Perù), 'La quinta stagione' dei belgi Brosens e Woodworth riflette sulla relazione tra Uomo (impotente) e Natura (matrigna): stile estatico e metaforico, tableaux vivants rubati a Bosch, Durer e Schirmer, ma per dire cosa? Udite, udite: in tempi di crisi il diverso paga per tutti. Ma che bella scoperta! Tutto muore, anche l'attenzione dello spettatore." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 27 giugno 2013)
"Cupo e crudele dramma campagnolo, fatto di sguardi e silenzi attorno a un misterioso sconvolgimento della natura incattivita. Con finale horror. (...) Opportune scritte scandiscono l'alternarsi dei mesi, implacabilmente uguali. Che barba. E per fortuna non ci sono più le mezze stagioni." (Massimo Bertartelli, 'Il Giornale', 27 giugno 2013)