Total, giovane impiegato di banca, è allergico al denaro: lo ripugna toccarlo; disprezza chi ne ha. Convinto che il mondo sia fatto di ladri - quelli autentici, che si professano tali, e quelli dissimulati, che si arricchiscono, in modo apparentemente legale, sulla pelle altrui - ritiene che il più tipico ed esecrabile rappresentante della seconda specie sia un volgare macellaio, cliente della sua stessa banca. Lo prende dunque di mira, rubandogli oggi il coltello, domani l'automobile e i gioielli, infine la sua concubina. Avvezzo a furti di ben altra natura e consistenza, il macellaio non comprende il perché di quella strana persecuzione; finché, identificato il ladro, lo blandisce offrendogli quarti di bue, denaro, una lucrosa sistemazione. Ma Total non cede, non accetta compromessi. Decide, anzi, di dedicarsi professionalmente alla spoliazione dell'altrui proprietà, associandosi a un ladro di mestiere. A questo punto, il macellaio decide di farla finita, uccidendo con le sue mani Total nella cabina di un'ascensore.
SCHEDA FILM
Regia: Elio Petri
Attori: Ugo Tognazzi - Macellaio, Flavio Bucci - Total, Daria Nicolodi - Anita, Mario Scaccia - Albertone, Orazio Orlando - Brigadiere Pirelli, Julien Guiomar - Direttore della banca, Cecilia Polizzi - Mafalda, la ricettatrice, Jacques Herlin - Impiegato della banca, Gino Milli - Zaganè, Ettore Garofalo - Bocio, Gigi Proietti - Paco l'argentino, Salvo Randone - Padre di Total, Ada Pometti
Soggetto: Elio Petri, Ugo Pirro
Sceneggiatura: Elio Petri, Ugo Pirro
Fotografia: Luigi Kuveiller, Ubaldo Terzano - operatore
Musiche: Ennio Morricone
Montaggio: Ruggero Mastroianni
Scenografia: Gianni Polidori
Arredamento: Massimo Tavazzi
Costumi: Gianni Polidori, Carlo Palazzi - abiti di Ugo Tognazzi
Altri titoli:
Property Is No Longer a Theft
La propriete', c'est plus le vol
Durata: 125
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA, EASTMANCOLOR
Produzione: CLAUDIO MANCINI PER LA QUASARS FILMS COMPANY, LABRADOR FILM
Distribuzione: TITANUS - CREAZIONI HOME VIDEO
TRAILER
NOTE
- REVISIONE MINISTERO GENNAIO 1993.
- PREMIO 'VENEZIA CLASSICI' PER IL MIGLIOR FILM RESTAURATO ALLA 70. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2013).
CRITICA
"Il film regge sull'assunto che nella nostra società, inguaribilmente egoista, non si vive per 'essere' ma per 'avere' e che nella corsa alla proprietà vince chi è più forte: chi, cioè, sa meglio rubare. La conclusione è che questo tipo di società va cambiato. Svolta attraverso i modi del 'grottesco', la vicenda ha sequenze stimolanti e tecnicamente pregevoli, ma nell'insieme, stenta - per sovrabbondanza di argomenti - a trovare un punto focale, capace di dare unità all'affollarsi di situazioni e motivi spesso soltanto sussidiari o superflui." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 76, 1974)