Coinvolta in un incidente stradale, la giovane Sissi - infermiera alla clinica Birkenhof - deve la vita a Bodo, l'uomo che ha provocato lo scontro e che ora le presta i primi soccorsi. Mentre giace semisvenuta sotto un camion e vede Bodo affannarsi intorno a lei, Sissi dentro di sé si chiede se questi non sia finalmente l'uomo della sua vita. Tempo dopo, però, quando, dopo essersi finalmente ristabilita, Sissi lo cerca per ringraziarlo, questi la allontana. Bodo, infatti, è un uomo dal passato doloroso e con un futuro tutto da scrivere.
SCHEDA FILM
Regia: Tom Tykwer
Attori: Franka Potente - Simone "Sissi" Schmidt, Benno Fürmann - Bodo Riemer, Joachim Król - Walter Riemer, Lars Rudolph - Steini, Melchior Beslon - Otto, Ludger Pistor - Werner Dürr, Christa Fast - Sigrun Molke, Susanne Bredehöft - Zewil, Gottfried Breitfuss - Paul, Steffen Schult - Bruno Kramer, Rolf Dennemann - Dieter, Marita Breuer - Madre di Sissi, Jürgen Tarrach - Schmatt, Natja Brunckhorst - Moglie di Bodo
Soggetto: Tom Tykwer
Sceneggiatura: Tom Tykwer
Fotografia: Frank Griebe
Musiche: Tom Tykwer, Johnny Klimek, Reinhold Heil
Montaggio: Mathilde Bonnefoy
Scenografia: Uli Hanisch
Costumi: Monika Jacobs
Effetti: Thomas Tannenberger, Dominik Trimborn, MagicMove GmbH, Das Werk, Flash Art GmbH
Altri titoli:
The Princess and the Warrior
The Warrior and the Empress
La principessa e il guerriero
Der Krieger + die Kaiserin
Durata: 132
Colore: C
Genere: ROMANTICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:2,35)
Produzione: X-FILME CREATIVE POOL, WESTDEUTSCHER RUNDFUNK (WDR)
Distribuzione: BIM DISTRIBUZIONE - DVD ELLEU MULTIMEDIA (2002)
Data uscita: 2001-05-25
NOTE
- PRESENTATO ALLA 57^ MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2000) NELLA SEZIONE "SOGNI E VISIONI"
CRITICA
"La storia l'ha scritta e poi rappresentata Tom Tykwer, quell'autore tedesco apprezzato tre anni fa per 'Lola corre', un film anche quello, costruito sulle coincidenza e su alcune possibili ipotesi del caso. In linea con 'Smoking/No smoking' di Alain Resnais e con 'Sliding Doors', di Peter Howitt. Questa volta, però, la struttura narrativa è troppo affastellata da elementi solo in parte riconducibili al tema centrale, alterna i sentimenti anche romantici all'avventura ansiosa, rimescola i climi, popola il racconto di figure secondarie cui stenta a conferire non solo una fisionomia ma anche una collocazione drammatica, rischiando, in più momenti, di dare spazi maggiori al superfluo anziché all'essenziale". (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 25 maggio 2001)
"Ancora Potente nel nuovo film di Tywker: è una storia giovanile d'emarginazione e psichiatria, con quel tanto di affabulazione neo-romantica (alla Besson-Carax) che porta la cinepresa in interminabili carrelli aerei sulla città e spioventi inquadrature sul collo dei personaggi. (...) In realtà è materia da commedia sentimentale hollywoodiana per Julia Roberts e Keanu Reeves, con un'ostinata caricatura di colpi di scena, rivelazioni e tortuose anomalie psicologiche non sostenute". (Silvio Danese, 'Quotidiano Nazionale', 25 maggio 2001)
"Regista (Tom Tykwer) e attrice (Franka Potente) del divertente film tedesco 'Lola corre', coppia anche nella vita privata, sono di nuovo insieme in un film d'amore surreale tra due persone che debbono salvarsi reciprocamente la vita prima di scoprirsi innamorati". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 25 maggio 2001)
"Quel che distingue vistosamente 'La principessa + il guerriero' è il linguaggio. Al contrario del film precedente, per intenderci, Tom Tykwer distribuisce gli elementi postmoderni sulle situazioni e sui personaggi (...) Il modo di mettere in scena la storia, invece, questa volta è quasi classico: in ordine cronologico, montato con alternanza di sequenze dinamiche e lunghe scene di dialogo. 'La principessa + il guerriero' è un film interessante, suggestivo, che lascia una traccia nella memoria per un bel po' di tempo dopo la visione. Se un rimprovero gli si può muovere, è quello di farsi portavoce di una sorta di tetraggine teutonica, un senso di pessimismo fatale che, malgrado i buoni proposito della trama, spalma sul tutto un sottile strato d'angoscia". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 27 maggio 2001)