Ambientato nel suggestivo scenario dei monti Altai, il film racconta la straordinaria storia vera di Aisholpan. Sulle montagne della Mongolia, l'addestramento dell'aquila è una tradizione millenaria esclusivamente maschile che si tramanda di padre in figlio. Ma Aisholpan non ci sta: ha solo tredici anni, eppure ha già deciso di diventare la prima addestratrice di aquile del Paese. Sotto la guida esperta di suo padre, la ragazza supererà ogni ostacolo che le si porrà di fronte, imparerà ad accudire la sua aquila e a farla volare, fino a dimostrare tutto il suo talento partecipando al Festival annuale che mette in competizione i più grandi addestratori della Mongolia.
SCHEDA FILM
Regia: Otto Bell
Attori: Aisholpan - Se stessa, Daisy Ridley - Narratrice (V.O., Lodovica Comello - Narratrice (V.It.
Fotografia: Simon Niblett
Musiche: Sia
Montaggio: Pierre Takal
Durata: 87
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: CANON C300 MARK I/EOS-1D MARK IV/RED EPIC MYSTERIUM-X, 4K (1:1.85)
Produzione: STACEY REISS, SHARON CHANG, OTTO BELL PER KISSIKI FILM, STACEY REISS PRODUCTIONS, IN ASSOCIAZIONE CON 19340 PRODUCTIONS, ARTEMIS RISING FOUNDATION, IMPACT PARTNERS, SHINE GLOBAL, WARRIOR POETS
Distribuzione: I WONDER PICTURES/UNIPOL BIOGRAFILM COLLECTION (2017)
Data uscita: 2017-08-31
TRAILER
NOTE
- TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI FIGURANO ANCHE MORGAN SPURLOCK E DAISY RIDLEY.
- SELEZIONE UFFICIALE ALLA XI EDIZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2016).
CRITICA
"È la ricostruzione vivida e rigorosa di un'avventura che ha i contorni della favola, su uno sfondo di ruvidezza rupestre smaltata da una vena poetica naïve che rapisce e conquista. Come il volo plastico, leggero e terribile dell'aquila, a tratti ripreso in incredibile soggettiva. E la natura è come una madre, tra panorami possenti, guance arrossate dal sole e dal freddo, cieli tersi e nuvole tentacolari al suono della dombra, che è quasi una balalaika. Graziosa è la voce narrante del noto personaggio tv Lodovica Comello." (Claudio Trionfera, 'Panorama', 31 agosto 2017)
"Che bel documentario. (...) Sembra una fiaba moderna, invece è una storia vera, a suo modo poetica." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 29 agosto 2017)