Jennifer Cameron, una donna di trentacinque anni mite e complessata, vede sfiorire la propria giovinezza al fianco di una madre tediosa e tirannica. Un giorno, però, uno squarcio di luce si apre improvvisamente nella sua squallida esistenza grazie al casuale incontro con Nick, un suo compagno d'infanzia, di cui si innamora profondamente. Per l'uomo, però, si tratta soltanto di una breve avventura e dopo poche settimane lascia la donna alla sua solitudine nel sospetto di attendere un bambino. Jennifer accetta coraggiosamente la prospettiva di avere un figlio con la speranza di trovare così una valida ragione di vita. Ancora una volta però le sue speranze vengono infrante: i disturbi della presunta maternità si rivelano infatti originati da una banale ciste. Dalla nuova delusione, Jennifer trae la forza per ribellarsi all'oppressione della madre e abbandona per sempre la città, pettegola e angosciante, nella quale ha trascorso la sua esistenza.
SCHEDA FILM
Regia: Paul Newman
Attori: Joanne Woodward - Jennifer Cameron, James Olson - Nick Kazlik, Kate Harrington - Sig.ra Cameron, Estelle Parsons - Calla Mackie, Donald Moffat - Niall Cameron, Terry Kiser - Predicatore, Frank Corsaro - Hector Jonas, Bernard Barrow - Leighton Siddley, Geraldine Fitzgerald - Rev. Wood, Nell Potts - Jennifer bambina, Tod Engle - Nick bambino, Shawn Campbell - James, Violet Dunn - Verla, Izzy Singer - Lee Shabab
Soggetto: Margaret Laurence - romanzo
Sceneggiatura: Stewart Stern
Fotografia: Gayne Rescher
Musiche: Jerome Moross
Montaggio: Dede Allen
Scenografia: Robert Gundlach
Arredamento: Richard Merrell
Costumi: Domingo A. Rodriguez
Altri titoli:
Die Liebe eines Sommers
Raquel, Raquel
Durata: 101
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM - TECHNICOLOR
Tratto da: romanzo La prima volta di Rachel" di Margaret Laurence (ed. La Tartaruga, 1991)
Produzione: PAUL NEWMAN PER KAYOS PRODUCTIONS
Distribuzione: WARNER BROS., SEVEN ARTS
NOTE
- CANDIDATO ALL'OSCAR 1969 PER: MIGLIOR FILM, SCENEGGIATURA NON ORIGINALE, ATTRICE PROTAGONISTA (JOANNE WOODWARD) E NON PROTAGONISTA (ESTELLE PARSONS).
CRITICA
"Lo squallore della vita provinciale e il dramma della solitudine e della mancanza di affetti in una donna resa timida ed instabile da penose reminescenze infantili, sono resi nel film con acute intuizioni ed efficaci notazioni psicologiche. Di particolar rilievo, per sensibilità e raffinatezza, l'interpretazione della protagonista". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 66,1969)