Cinque giovani patrioti d'Amalfi s'impadroniscono di una imbarcazione e tentano di unirsi a Pisacane. Fallito il tentativo del patriota napoletano, i giovani, al loro sbarco, vengono assaliti dalle guardie borboniche ed uno di loro, paolo, viene ferito. Sottrattisi all'inseguimento, si rifugiano in un vicino convento di suore, dove Paolo è curato e rivede la contessina Anna Maria di Valbruna, che si trova lì come educanda. I due giovani si amano ed Anna Maria è presa da commozione nell'ascoltare l'Ave Maria, cantata da Paolo ma il tutore di Anna Maria, il Barone Cangemi, losco figuro, che vive nella villa dei Valbruna con la propria amante, avendo avuto sentore dell'arrivo dei patrioti, avverte la polizia, la quale fa irruzione nel convento. I giovani fuggono, ma Paolo ed Anna Maria vengono arrestati. Anna Maria viene liberata in seguito all'intervento di Cangemi, che vorrebbe sposarla per impadronirsi del suo patrimonio. Di fronte al rifiuto della fanciulla, Cangemi la rinchiude in una torre insieme alla madre paralitica: essendo scoppiato un incendio, la madre vi perisce. Anna Maria si salva, ma perde la memoria e si dichiara disposta a sposare Cangemi. Nel frattempo le truppe borboniche sono state sconfitte dai garibaldini, ai quali si sono uniti i giovani patrioti. Cangemi tenta di fuggire; ma viene raggiunto e ucciso. Anna Maria riacquista la memoria e sposa Paolo.
SCHEDA FILM
Regia: Giorgio Cristallini
Attori: Amina Pirani Maggi, Piero Palermini, Maria Dominiani, Cesare Polacco, Luciana Vedovelli - Anna Maria Valbruna, Piero Lulli - Carlo, Paul Müller - Barone Congemi, Marisa Merlini - Amante Del Barone, Narciso Parigi - Paolo, Linda Sini, Francesco Di Marco, Alberto Sorrentino, Dina Sassoli, Guido Celano, Loris Gizzi, Isa Querio - Madre Di Anna Maria
Soggetto: Giorgio Cristallini
Sceneggiatura: Piero Regnoli, Giorgio Cristallini
Fotografia: Alvaro Mancori
Scenografia: Lamberto Giovagnoli
Durata: 94
Genere: AVVENTURA
Produzione: ENZO MEROLLE PER GLOMER FILM, A. PALMIERINI
Distribuzione: FILMAR
CRITICA
"Ispirato all'epoca garibaldina, questo film appare, nell'insieme, migliore del quanto si potesse prevedere. Non è certamente un film di livello elevato, ma si lacia seguire malgrado qualche ingenuità nel soggetto e qualche incertezza nella realizzazione (...). L'elemento patriottico è sfruttato con notevole senso della misura". (A. Albertazzi, "Intermezzo", n. 3 del 15/2/1954).