LA PRIGIONIERA DEL SUDAN

Il colonneLlo Dufort è stato nominato comandante dell'avamposto di Timbuktou nel Sudan francese, minacciato seriamente da un'insurrezione araba, contro la quale i francesi, impegnati nella seconda guerra mondiale, non possono mettere in campo forze adeguate. Mohamed Adani, capo spirituale degli arabi, è riuscito finora a mantenere la pace; ma il califfo del luogo ordisce trame per trar partito a suo favore. A complicare le cose interviene Conway, un avventuriero americano, che fa il doppio gioco: mentre chiede l'appoggio delle autorità coloniali, vende armi agli arabi. Avendo conosciuto la graziosa moglie del colonnello, Nathalie, se ne innamora, e questo sentimento l'induce a schierarsi definitivamente dalla parte dei francesi. Dufort, da prima ostile a Conway, è costretto ad accettarne la collaborazione. E' necessario però di far credere agli arabi che l'americano si è messo coi francesi solo per cogliere il momento opportuno per fuggire con Nathalie: il colonnello prega quindi la moglie di stare al gioco, e di mostrare di gradire la corte di Conway. Malgrado questo espediente, che è destinato a turbare i rapporti tra il comandante e sua moglie, il califfo intuisce quali sono i veri piani dell'americano e del francese. Essi vogliono guadagnare alla propria causa Mohamed Adani, che gode grande popolarità, e col suo aiuto favorire un'opera di pacificazione che impedisca lo scoppio dell'insurrezione. Attraverso pericolose avventure Dufort e Conway riescono a far fuggire Mohamed, che il califfo tiene confinato, e a farlo giungere a Timbuktou, dove le sue parole placano gli animi. Ma l'impresa costa la vita al valoroso colonnello.