LA POLIZIOTTA

ITALIA 1974
Gianna Abbastanzi, segretaria di un avvocato per centomila al mese, è stanca: il datore di lavoro la sfrutta ignobilmente; il fidanzato Claudio si nasconde appena sente suonare il campanello d'allarme di una gravidanza che non ci sarà; la famiglia le impone una routine miserabile. Assistendo a una squinternata opera dell'assessore Tarcisio Monti su "Giovanna d'Arco", Gianna si muta in Giovanna, propone la partenza per la metropoli, poi si ferma a Ravedrate (in alta Lombardia) per frequentare il corso da vigile urbano. Promossa come prima della classe, intraprende una campagna di moralizzazione della cittadina, applicando rigidamente tutti i regolamenti. Se le numerose multe appioppate la rendono invisa, i rapporti sul biscottificio Brembati, sul mattatoio provinciale, sugli stessi suoi superiori, provocano uno scandalo nazionale e una battaglia senza esclusione di colpi poiché dietro al Brembati sindaco ci sono il fratello senatore e quello cardinale, nonché tutte le personalità dell'amministrazione locale. Giovanna finisce per seguire Ruggero Patané, il pretore che unico le è stato vicino, accompagnandolo come moglie in un'isola a Sud della Sicilia.
SCHEDA FILM

Regia: Steno

Attori: Gigi Ballista, Gianfranco Barra, Armando Brancia, Mario Carotenuto, Alberto Lionello, Mariangela Melato, Orazio Orlando, Renato Pozzetto, Umberto Smaila, Renato Scarpa

Soggetto: Giuseppe Catalano, Nicola Badalucco, Luciano Vincenzoni, Sergio Donati

Sceneggiatura: Sergio Donati, Luciano Vincenzoni

Fotografia: Alberto Spagnoli

Musiche: Gianni Ferrio

Montaggio: Raimondo Crociani

Durata: 105

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA TECHNICOLOR

Produzione: G C CHAMPION

Distribuzione: INTERFILM - GENERAL VIDEO (DIAMANTI)

NOTE
DAVID DI DONATELLO 1975 PER MIGLIORE ATTRICE A MARIANGELA MELATO.
CRITICA
La mano del regista appare scaltrita nella scelta dei ritmi e nella direzione di protagonisti e generici; ma la sua adesione troppo remissiva al "facile", se impedisce all'opera di divenire impegnata, le fa anche assumere una fisonomia etica assai discutibile poichè le proposte accettabili sono nascoste dietro una forma spettacolare spesso inedificante (Segnalazioni cinematografiche).