LA PICCOLA PESTE

PROBLEM CHILD

USA 1990
Junior, orfano di sette anni, vive in un asilo retto da suore ed è la disperazione non solo di esse ma, l'una dopo l'altra, di una trentina di giovani coppie che, avendolo preso in adozione, hanno dovuto poi riportarlo da Igor Peabody, lo psicologo che se ne occupa. Successivamente il monello viene adottato da Ben e Florence Healy, una coppia che non può avere figli: lui conta di allenarlo nella squadra giovanile di baseball che gli sta a cuore o di portarlo con sé in campeggio; lei per sfoggiarlo alle festicciole infantili delle signore del vicinato, alle quali ora non viene invitata. Big Ben, padre di Ben, commerciante e candidato per la carica di sindaco, preavverte la coppia che saranno guai. Difatti, Junior ne combina molti: incendia subito la sua cameretta nuova nuova; dichiara guerra al gatto; insegna parolacce al pappagallo; manda a monte una partitella sportiva e la festa di una bambina; indirettamente manda all'ospedale il nonno, che è ruzzolato per le scale; mette in moto l'automobile con Ben aggrappato al tetto e fa danni piombando in corsa nel supermercato del nonno in questione. Però con il padre adottivo, più paziente di Flo (che già sarebbe propensa a riconsegnarlo alle suore) il rapporto non è affatto cattivo, poichè Junior è un isolato tra i coetanei e quel nuovo papà, in fondo, gli va a genio. Un giorno si presenta a casa un delinquente evaso, Martin Beck. Il ragazzino, che l'aveva visto in televisione, gli ha scritto con tanto di indirizzo: quel campione di forza lo ha affascinato. L'evaso, sulle prime sbalordito e deluso nel trovarsi davanti solo un bambino, sequestra lui e la madre, fugge in auto e reclama da Ben centomila dollari per restituire i due. Ben non li ha e suo padre gli rifiuta la somma. Mentre Junior si sente tutto allegro per l'inattesa avventura e Flo è chiusa in una grossa valigia nel bagagliaio, Ben insegue il fuggiasco. Dopo uno scontro tra lui e il delinquente nella baraonda di un circo (dove l'evaso è entrato portando Junior fin sul trapezio), avviene anche una sparatoria e il coraggioso genitore si salva, perchè il proiettile sparato il nonno aveva donata a Ben bambino e questi consegnato all'orfanello come talismano. Per fortuna Junior l'aveva gelosamente conservata e Ben presa con sé prima della fuga. Ora finalmente Junior chiama Ben "papà" e può darsi che - recuperata la valigia con dentro Flo, piombata sopra un camion in corsa - l'epoca delle devastazioni sia finita.
SCHEDA FILM

Regia: Dennis Dugan

Attori: John Ritter - Ben, Jack Warden - Big Ben, Michael Oliver - Junior, Gilbert Gottfried - Mr. Peabody, Amy Yasbeck - Flo, Corki Grazer - Suor Mary, Charlotte Akin - Lorraine, John William Galt - Warden, Eric Elterman - Mr. Henderson, Justin Elledge - Freddy, Vernon Grote - Seconda Guardia, Vince David - Clown, Eli Cummins - Umpire, Jordan Burton - Ragazzino, Robert A. Anderson - Boy In Chair, Adam Anderly - Catcher, Anna Marie Allred - Kid 3, Dennis Dugan - Alla American Dad, Michael Richards - Martin Beck, Ellen Locy - Nun 2, Josef Kolb - Kid 5, Eiichi Edward Kawanabe - Mr. Mitsui, Danny Kamekona - Mr. Hirohito, Peter Jurasik - Roy, Melody Jones - Sister Abigail, Philip Jhin - Mr. Yangita, Helena Humann - Mother Superior, Cody Beard - Secondo Uomo Base, Colby Kline - Lucy, Garland Hampton - Serious Boy, Judy Jones - Anchorperson, John S. Davies - Paramedico, Hugh Lampman - Master Of Ceremonies

Soggetto: Scott Alexander, Larry Karaszewski

Sceneggiatura: Larry Karaszewski, Scott Alexander

Fotografia: Peter Lyons Collister

Musiche: Miles Goodman

Montaggio: Mike Hill, Daniel P. Hanley

Scenografia: George Costello

Costumi: Eileen Kennedy

Effetti: Jack Bennett

Durata: 82

Colore: C

Genere: COMICO

Specifiche tecniche: SCOPE

Produzione: ROBERT S. MONDS

Distribuzione: UIP - CIC VIDEO (1991)

CRITICA
"Piccola peste rivaluta il ruolo paterno accentuando la misoginia congenita insita nel genere ma, a livello spettacolare, fomenta una demenzialità mai troppo insistita e un cinismo irregolare confinato in gag, tutto sommato, poco spregiudicate." (Fabio Bo, Il Messaggero)

"Qualche motivo per ridere lo si incontra e un po' di svago se lo si cerca, lo si trova. Pur di non chiedere troppo, naturalmente." (Gian Luigi Rondi, Il Tempo)

"Il film è tutto qui, in bilico tra una scivolata sul pavimento e un commento caustico sul mondo degli adulti. Qui gli spunti drammatici sono tutti orchestrati in modo da dare spessore ad una serie di sketch goliardici rivolti in massima parte ad un pubblico di giovanissimi." (Gabriella Giannice, Il Giornale)