Abbandonata dai genitori fin da piccola, Janine è cresciuta ospite degli zii a contatto quotidiano con la miseria e il degrado. La ragazza tenta di rifarsi delle umiliazioni subite rubacchiando a scuola e nei negozi. Dopo una notte passata in prigione per un furtarello, Janine è persuasa dallo zio a lasciare la scuola e a mettersi al servizio di una famiglia facoltosa della città. Una sera, conosce Raoul, un giovane sbandato e dopo qualche tempo va via con lui in moto per vedere il mare ma, sorpresa dalla polizia, viene rinchiusa in riformatorio. Di lì fugge in cerca del giovane ma apprende che, intanto, egli è partito volontario per l'Indocina.
SCHEDA FILM
Regia: Claude Miller
Attori: Charlotte Gainsbourg - Janine Castang, Simon de La Brosse - Raoul, Didier Bezace - Michel Davenne, Clotilde de Bayser - Séverine Longuet, Raoul Billerey - André Rouleau, lo zio, Chantal Banlier - Zia Léa, Nathalie Cardone - Mauricette, Renée Faure - La madre Busato, Catherine Arditi - Direttrice della scuola, Gilbert Bahon - Brigadiere, Clothilde Baudon - Bonnin, Joëlle Bruyas - Suor Marie-Odile, Denise Chiabaut - Dottore, Philippe Deplanche - Jacques Longuet, Erick Deshors - Raymond
Soggetto: François Truffaut, Claude De Givray
Sceneggiatura: Claude Miller, Luc Béraud, Annie Miller
Fotografia: Dominique Chapuis
Musiche: Alain Jomy
Montaggio: Albert Jurgenson
Scenografia: Jean-Pierre Kohut-Svelko
Costumi: Catherine Bouchard, Jacqueline Bouchard
Effetti: Jean-François Cousson, Guy Trielli
Altri titoli:
Die kleine Diebin
The Little Thief
La pequeña ladrona
Durata: 110
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA - FUJICOLOR
Produzione: ORLY FILMS, RENN PRODUCTIONS, CINE CINQ, LES FILMS DU CARROSSE, SEDIF, CNC
Distribuzione: BIM DISTRIBUZIONE (1989) - GENERAL VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI, CECCHI GORI HOME VIDEO - LASERDISC: RCS FILMS & TV, PHILIPS VIDEO CLASSICS
NOTE
- PREMIO CÉSAR PER LA MIGLIOR LOCANDINA (STÉPHANE BIELIKOFF, ANNIE MILLER, LUC ROUX). IL FILM ERA STATO CANDIDATO ANCHE PER MIGLIOR REGIA, SCENEGGIATURA E ATTRICE PROTAGONISTA.
CRITICA
"Sciolto e sottile, accarezzato da una colonna sonora che traduce emozioni d'epoca, 'La piccola ladra' scivola dolcemente senza far duelli di morale, e cerca di chiamare testi a favore di chi si è da sempre sentito umiliato e offeso dalla vita. Certo, forse Truffaut sarebbe stato ancora più leggero e ironico di Miller ma è bello e tenero il modo con cui uno stile di cinema si tramanda nel rispetto degli ideali e delle tecniche mai come in questo caso inseparabili. Non per semplice gentilezza vanno ringraziati gli altri attori, in particolare Didier Brezace che viene dal teatro, e colpisce al cuore il piccolo intellettuale di provincia. Ma tutto il racconto è lieve, non retorico e capace di farci cadere nelle trappole emotive e narrative con spontaneità e naturalezza perché è così che va il mondo, e il cinema con classe, gli scodinzola dietro." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 6 marzo 1989)
"Con misura nei ritmi, con fermezza nel passare da un clima all'altro, con ispirazioni spesso molto calde nel disegnare certe cornici anche con pochi tratti: le note asciutte per il riformatorio, ad esempio, i colori vivi di quell'ambiente borghese, il tetro grigiore della famiglia da cui viene la piccola ladra. Un film che commuove per il ricordo di Truffaut, che rallegra per la sensibilità congeniale con cui i suoi discepoli lo continuano. Merita ogni lode, avrà ogni consenso. La protagonista, ancora una volta, è Charlotte Gainsbourg: impertinente, dolcissima, aspra, frustrata. Non è più un'attrice in erba, è una grande attrice." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 10 marzo 1989)
"'La piccola ladra' ha una prima parte un po' convenzionale e impacciata nelle sue cadenze aggressivamente ilari. E' come se Miller si sentisse poco a suo agio nei ritmi della commedia, alle prese con la rievocazione di una provincia ancora contadina. Non si avverte una vera necessità narrativa dietro quella storia e quei personaggi, che risultano più incisivi man mano che il tono si fa più drammatico. La fuga verso il mare con un coetaneo, ladro come lei, e specialmente la parte del riformatorio hanno grinta e spessore e dolore. Si esce ammirati, ma anche perplessi, con l'impressione che, nel suo ribellismo antiborghese un po' sessantottesco, sia un film datato, in ritardo sull'aria del tempo." (Morando Morandini, 'Il Giorno', 6 marzo 1989)