Sam Varner, guida di un distaccamento di cavalleria americana, partecipa alla cattura di un gruppo di apache scappati dalla riserva: tra costoro c'è Sarah Carver, una donna bianca madre di un bambino meticcio, scampata dieci anni prima ad un massacro e vissuta fin da allora con gli indiani. Sarah, terrorizzata perché nei dintorni si aggira il temibile Kataua - un indiano deciso a riprendersi il bambino il quale è suo figlio - chiede a Sam, che si prepara a partire per il suo ranch nel Nuovo Messico, di accompagnarla fino alla stazione di Silverton, per poter poi proseguire per l'Est. Varner, quando si accorge che Kataua li insegue, offre alla donna e al bambino di seguirlo nel suo ranch, dove vengono successivamente raggiunti da Nick, una guida meticcia, che li avverte della presenza di Kataua nei dintorni. Mentre Sam va ad avvisare dell'incombente pericolo una famiglia di messicani che vive ai confini del ranch, Kataua rapisce Sarah, la quale viene ritrovata sanguinante da Sam e Nick, messisi alla caccia dell'indiano. In un successivo scontro con questi, Nick viene ucciso ma Sam interviene e, dopo una lunga lotta, riesce a sopprimere Kataua.
SCHEDA FILM
Regia: Robert Mulligan
Attori: Gregory Peck - Sam Varner, Eva Marie Saint - Sarah Carver, Robert Forster - Nick Tana, Noland Clay - Il Ragazzo, Russell Thorson - Ned, Lou Frizzell, Lonny Chapman, Richard Bull, Henry Beckman, Sandy Brown Wyeth, Frank Silvera, Joaquín Martínez, Charles Tyner, Natahniel Narcisco
Soggetto: Theodore V. Olsen
Sceneggiatura: Alvin Sargent
Fotografia: Charles Lang
Musiche: Fred Karlin
Montaggio: Aaron Stell
Scenografia: Roland Anderson, Jack Poplin
Costumi: Grace Harris, Seth Banks, Dorothy Jeakins
Durata: 109
Colore: C
Genere: WESTERN
Specifiche tecniche: PANAVISION TECHNICOLOR
Tratto da: DAL ROMANZO "THE STALKING MOON" DI THEODORE V. OLSEN
Produzione: PAKULA MULLIGAN
Distribuzione: TITANUS
CRITICA
"Una vicenda originale collocata in un ambiente naturale e primitivo in cui l'autore pone i suoi personaggi caratterizzandoli con estrema precisione nei loro atteggiamenti mitici. Dopo una iniziale voluta lentezza il film acquista vigore nel ritmo e tensione soprattutto nella parte finale. Buona l'interpretazione". (Segnalazioni Cinematografiche volume 66 pag. 6)
"I suoi eroi sono ancora una volta stranieri in un mondo ostile, solitari di fronte a una natura selvaggia ...un racconto segreto, pudico, temperato da un humour sempre presente e discreto..." (M. Ciment)
"Originale (ma non sempre è un merito) western del poliedrico Robert Mulligan, che si muove con maestosa lentezza tra bei paesaggi, confidando che al pubblico l’introspezione psicologia (ovverosia le chiacchiere) sia più gradita delle frecce e dell’agguato del titolo, peraltro continuamente rimandato. Insomma: un bel film ben fatto ma sicuramente un po’ barboso". (Massimo Bertarelli, ‘Il giornale’, 23 dicembre 2000)