Con la collaborazione di scienziati di ogni parte, viene lanciato da una base dell'ONU verso la luna un poderoso razzo atomico guidato da un pilota. In seguito ad un incidente occorso durante il volo, il razzo cambia rotta improvvisamente ed il pilota si salva a stento sganciando la sua cabina dall'ordigno, il quale va a esplodere in un sistema di asteroidi, a milioni di chilometri dalla terra. Ma i piccoli pianeti, distolti dalla propria orbita, incominciano a precipitare verso la terra. Mentre in ogni parte del mondo, le folle atterrite dalla prospettiva dell'imminente bombardamento cosmico, cercano una via di scampo, gli scienziati studiano ogni mezzo per evitare la catastrofe che sta per distruggere una parte notevole della popolazione del globo. Finalmente, quando tutto sembra perduto, si fa strada un'idea geniale: con la collaborazione concorde degli Stati maggiori delle grandi potenze vengono lanciati contro gli asteroidi migliaia di missili a testata atomica, i quali riescono a disintegrare i corpi celesti, sventando così l'incombente tragedia.
SCHEDA FILM
Regia: Paolo Heusch
Attori: Madeleine Fischer - Kay Dandridge, Ivo Garrani - Professor Herbert Weisser, Paul Hubschmid - John Mac Laren, Fiorella Mari - Mary Mac Laren, Dario Michaelis - Pierre Leducq, Jean-Jacques Delbo - Sergej Boetnikov, Giacomo Rossi Stuart, Mario Merlini, Massimo Zeppieri - Dennis Mac Laren, Peter Meersman - Generale Wandorf, Gérard Landry - Randowsky, Sam Galter, Annie Bernal
Soggetto: Virgilio Sabel
Sceneggiatura: Sandro Continenza, Marcello Coscia
Fotografia: Mario Bava
Musiche: Carlo Rustichelli
Scenografia: Beni Montresor
Durata: 80
Genere: FANTASCIENZA
Produzione: GUIDO GIAMBARTOLOMEI PER LA ROYAL FILM (ROMA), LUX FILM (PARIGI)
Distribuzione: REGIONALE
NOTE
E' IL PRIMO FILM DI FANTASCIENZA REALIZZATO IN ITALIA (ESCLUDENDO "1000 KM AL MINUTO" GIRATO NEL 1940 DA MATTOLI, LA CUI AMBIENTAZIONE "SPAZIALE" ERA SOLO UN PRETESTO PER UNA STORIA COMICA).
TITOLO FRANCESE: LE DANGER VIENT DE L'ESPACE.
CRITICA
"(...) La trama è ideata molto ingegnosamente e la tensione che l'azione suscita va aumentando e non viene meno fino alla conclusione". (A. Albertazzi, "Intermezzo", 18/19,15/10/1958).