Paulina Escobar abita col marito avvocato Gerardo in una casa sul mare, isolata, a picco su una scogliera, in prossimità di un faro, in un paese dell'America Latina. Gerardo è stato convocato nella capitale per un incarico di estrema fiducia: dirigere una commissione che dovrà indagare sulla violazione dei diritti umani, più volte verificatasi negli anni della recente dittatura, durante i quali Paulina ha subito tremende torture. La donna ha ascoltato alla radio la notizia di quell'incarico, (di cui il marito non le aveva fatto parola), poco prima che un violento temporale facesse saltare la corrente all'imbrunire, mentre era in attesa del suo ritorno. Quindi rimane sorpresa e poi atterrita quando ode avvicinarsi un'automobile che dal rumore avverte non esser quella del marito: è uno sconosciuto che ha dato un passaggio a Gerardo rimasto in "panne". Paulina è contrariata per l'incarico del marito ma dopo un acceso diverbio con lui, sembra rasserenarsi. Si preparano ad andare a dormire, quando di nuovo si ode il rumore di un'automobile: è di nuovo lo sconosciuto di prima, di ritorno perché ha dimenticato di consegnare la ruota di scorta rimasta sulla strada. Questa volta Gerardo fa entrare il cortese ospite: è il dottor Roberto Miranda, lo fa accomodare e gli offre da bere. Pauline rimane in camera sconvolta. Ha riconosciuto la voce dell'ospite e non ha dubbi: è uno dei suoi torturatori di quindici anni prima. Mentre i due chiacchierano e bevono (abbondantemente) Pauline va macchinando un processo-vendetta ai danni del suo presunto torturatore. Mentre ambedue dormono pesantemente, la donna lega ed imbavaglia l'ospite sospetto dopo averlo stordito con un forte colpo sul capo, e dopo aver inserito nel registratore il nastro de "La morte e la Fanciulla" di Schubert, che ricordava accompagnare atrocemente gli indimenticabili momenti delle torture subite. Da quel momento la notte è d'incubo: Paulina istericamente convinta di essere davanti al più cinico dei suoi torturatore d'un tempo; Roberto Miranda che - pur terrorizzato - continua a negare d'averla mai conosciuta; Gerardo che pur sconvolto sotto la minaccia della pistola di lei, trovando il suo procedere assurdo e segno di follia, cerca di farla ragionare.
SCHEDA FILM
Regia: Roman Polanski
Attori: Sigourney Weaver - Paulina Escobar, Stuart Wilson - Gerardo Escobar, Ben Kingsley - Roberto Miranda, Krystia Mova - Moglie del Dr. Miranda, Jonathan Vega - Figlio del Dr. Miranda, Rodolphe Vega - Figlio del Dr. Miranda, Gilberto Cortes - Musicista dello String Quartet
Soggetto: Ariel Dorfman - testo teatrale
Sceneggiatura: Ariel Dorfman, Rafael Yglesias
Fotografia: Tonino Delli Colli
Musiche: Wojciech Kilar
Montaggio: Hervé de Luze
Scenografia: Pierre Guffroy
Costumi: Milena Canonero
Effetti: Gibert Pierri
Durata: 107
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA
Tratto da: lavoro teatrale omonimo di Ariel Dorfman
Produzione: THOM MOUNT, JOSH KRAMER
Distribuzione: CECCHI GORI GROUP/FIN.MA.VI. (1995) - CECCHI GORI HOME VIDEO
NOTE
- REVISIONE MINISTERO APRILE 1995.
- NELLA SECONDA EDIZIONE (FATTA PER LA T.V.) DI METRI 2763 E' STATO ELIMINATO IL DIVIETO A MINORI DI 14 ANNI (MARZO 1999).
CRITICA
"Angosciante, cupo, logorroico e pesante dramma sociale a tre voci che il democratico (a senso unico) Roman Polanski ha tratto da un testo teatrale. Peccato che la lentezza dell'intreccio annacqui la tensione e lo smodato livore, condito di esasperanti comizi, affoghi gli intenti più nobili. Manca solo un cartello: a morte Pinochet". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 7 marzo 2003)